DEI SIGNORI E BARONI DI COUCI 3oi preghiamo. Monsignore, rispose il sire di Couci, il pregar vostro è per me un comando, e lo farò , giacche cosi a voi piace, coll’aiuto e la direzione di Guido della Tremolile, di suo fratello Guglielmo c dell’ammiraglio di Francia Giovanni di Vienna; della quale risposta il duca e la duchessa provarono gran gioia (Froissart). Engucrran-do si pose in marcia nel maggio i3g6 con un esercito di circa duemila signori, seguiti quasi tutti dal fiore dei loro vassalli. Giunto sui luoghi, egli si distinse in più occasioni, specialmente in una in cui tagliò a pezzi un corpo di quindici a ventimila Turchi. Stabilita che fu la battaglia di Ni-copoli, egli sostenne fortemente il parere del re d’Ungheria , il quale voleva che i suoi formassero 1’ avanguardo (cosi allora chiamavasi la prima linea) siccome quelli che meglio conoscevano il modo di combattere i Turchi ; ma fatalmente il maggior numero non gli diè retta, c gli fu forza di cedere. Sire di Couci, gli disse l’ammiraglio di Vienna, che era dello stesso suo parere, ove la verità e la ragione non possono esser intese, convien che regni il disordine; e poiché il conte d’ Eu (contestabile) vuole combattere, ci Sforza il seguirlo. L’esito fu quale era stato provveduto dai più saggi. La giornata di Nicopoli del 28 settembre 1896 sarà sempre memorabile per la perdita del fiore della nobiltà che vi lece la i rancia. Enguerrando fu nel numero dei prigionieri, e condotto a Burse in Bitinia, ivi morì il 18 febbraio 1397. Il suo cuore trasferito in Francia, fu collocato ai Celestini di Soissons, da lui fondati nel i3go (1). IVI. di Belloi qualifica Enguetrando VII per uomo eloquentis-simo, gran negoziatore e gran guerriero, e tutto ciò che di lui viene riferito giustifica perfettamente simile elogio. Isabella, figlia di Giovanni duca di Lorena, eh’egli avea sposata in seconde nozze nel i38o, lo rese padre di una figlia, (1) Egli vi aveva fallo collocare due gran quadri contenenti il proprio ritrailo e quello d’isabella sua prima moglie, entrambi ili grandezza colossale. Enguerrando è armato di tulio punto,' con in mano il h’astone del comando. Vi si vede lo scudo delle sue armi inquartate con quelle d’Austria. Cotesli quadri, di bel disegno e ben conservali, hanno il pregio di riferirsi all’epoca della pittura all’ olio. Al moménlo della soppressione dei Celestini furouo da de Bourdeille, vescovo di Soissons, mandali ai signori di Couci.