646 CRONOLOGIA STORICA mavano clic la minima parte dell’opulenta successione che era in lui ricaduta. Il principato di Bearn, il ducato d’A 1-bret, le contee di Foix, di Bigorre, d’Armagnac, di Ro-des, di Perigord e la viscontea di Limoges, che vi si trovavano congiunti, erano tali oggetti che la loro riunione nella stessa mano potevano ragionevolmente porre in allarme il monarca. Quindi propose egli stesso a1 nuovi possessori di ceder loro in iscambio altre terre nell’ interno del regno; ma Antonio di Borbone se ne scusò saggiamente dicendo, che siccome teneva i suoi stati dalla moglie, non poteva disporne senza di lei approvazione. Giovanna però era ben lungi dall’accondiscendere alle viste del re, ma nondimeno dissimulò il dispetto che le portavano, e lo pregò anzi a concederle di recarsi ella medesima collo sposo ad esporre tali proposte a’ propri soggetti, col fine di ottenere il loro consenso per ¡scioglierli dal giuramento di fedeltà. Enrico II non potè negare questa domanda; ma non dubitando neppure del buon successo del proprio tentativo, diede anticipatamente, come per indennizzo, ad Antonio di Borbone il.governo di Guienna, che estendevasi allora dai Pirenei fino alla Loira. Ma ben ne rimase maravigliato quando, restituitasi Giovanna in Navarra , gli fece ' sapere che per niuna cosa del mondo s’indurrebbe mai ad acconsentire al proposto Cambio. E già ella attendevasi insieme collo*sposo di vedere il monarca prepararsi alla vendetta; laonde per prevenirne gli effetti giudicarono ben fatto di fortificare le principali lor piazze, quali erano I’au, Navar-reins ed Oleron. Però diverse altre cure obbligarono Enrico II a contenere dentro di se il proprio risentimento. Sotto questo regnante il re di Navarra fu senza credito nella-corte di Francia, e gl’interessi di lui vennero interamente dimenticati nel trattato di pace sottoscritto ai 3 aprile i55g tra la Francia e la Spagna. Antonio era a quell’epoca inceppato nell’eresia del calvinismo, e conduceva secolui alla corte un ministro appellato David, cui facea predicare alla sua presenza. La regina di Navarra, dice Brantomc, c/i’ era una principessa giovane, leggiadra ed onestissima, e che amava egualmente una danza che un sermone, non vedea troppo di buon occhio queste innovazioni in fatto di religione, ne che tanto bene se ne dicesse; e so pur