DEI CONTI DI SOISSONS Hall, dove parecchi signori dell’ impero si erano trasferiti ad invito di Edoardo ili. L’ anno dopo essendosi recato co’suoi confederati a Malines il i.° settembre, segnò con loro il cartello di sfida che spedirono al re di Francia. La dedicazione fatta di se medesimo al partito che avea abbracciato, spense in lui perfino gli stessi sentimenti di natura. Giovanna sua figlia aveva sposato Luigi di Chatil-lon, figlio di Guido conte di Blois, che rimase fedele al re di F’rancia. Il conte di Soissons in luogo di risparmiare la città di Guisa che apparteneva al genero e dove era rinchiusa la figlia, scaricò tutto il suo furore su questa piazza c sue dipendenze, incendiò la città, fece atterrare i molini che l’avvicinavano e saccheggiò tutti i dintorni. La tregua che la vedova contessa d1 Hainaut negoziò nel i34o tra le due corone avendo sospese le ostilità, il conte di Blois approfittò di tale armistizio per dar opera a ricondurre il conte di Soissons suo cognato nel partito del suo legittimo sovrano. Egli vi riuscì, e dopo questo tempo il conte Giovanni servì il re Filippo di Valois con altrettanto ardore quanto ne avea dimostrato pegl’ interessi di Edoardo 111. Nel 1346 lo si vide alla fatale giornata di Creci strappare dalla mischia il re suo signore allorché tutto era disperato, accompagnarlo in un ad altri quattro fino al castello di Broyes e di là, con qualche maggior seguito, fino alla città d’Amiens: «Servigio, dice giudiziosamente Dor-» mai, che nel trarre il re dal pericolo di morte 0 di pri— » gionia, impedì la perdita del regno ». Giovanni d’Ilainaut non aveva servito con eguale fortuna il conte Guglielmo suo nipote nella spedizione intrapresa l’anno avanti contro i Frisoni rivoluzionati. La flotta che comandava insiem con lui essendo stata digiunta dai venti, egli fu il primo ad approdare, e non ascoltando che il proprio coraggio, attaccò i ribelli prima che il nipote lo raggiungesse col restante del-1’armata. Essendo arrivato Guglielmo mentre lo zio gl’inseguiva, imitò la sua imprudenza, e senza attendere lo sbarco di tutte le truppe, corse la campagna col ferro c col fuoco alla mano, scortato da soli cinquecento uomini; temerità clic ebbe la sorte meritata, poiché caduto egli in un aguato ivi perì. La sua armata fu in seguito sconfitta con perdita di tremilasettccento uomini, c Giovanni d’Hainaut non raggimi-