DEI'CONTI D’ARTOIS 459 poscia per quella di Baldovino IX conte di Fiandra, a cui il monarca si trovò costretto di cedere nell’anno 1200 le città d’Aire e di Saint-Omcr per aversi il rimanente del-l’Artois. Codesto, smembramento però non. ebbe lunga durata, giacché nel 1211 ih forza del trattato conchiuso il 24 febbraio a Pont-a-V^ndm tra Filippo Augusto e Giovanna contessa di Flange, autorizzata da Ferrando suo sposo, queste due città ritornarono in mano def re: Tuttavia l’Ar-tois non restò annesso al dominio, come, vedremo, che per Io spazio di circa ventisei anni. ROBERTO I detto SI BUONO ed il VALENTE. 1237. ROBERTO, secondo tra i figli del re Luigi Vili che a lui sopravvissero, c della regina Bianca, nato nel settembre 1216, ebbe in proprio appanaggio pel testamento paterno le città d’Arras, di Saint-Omer, d’Aire, di Hesdin e. di Lens con t)bbIigo di tenerle come feudo della corona; ma egli però .non fu posto in possesso di questi beni che nel 1237 dal re San Luigi. Le lettere-patenti spacciate su questo rapporto in data 7 giugno dell’anno stesso nominano l’Artois semplicemente terrctrn Atrebasìi¿ ma fu questa eretta nel seguente anno in coritea, come afferma» Guglielmo Nangis. Du Tillet poi aggiunge, che San Luigi vi unì anche gli omaggi di Boulogne, Guiñes e Saint-Pol. Fu allora che Roberto assunse il titolo di conte. Di più il re suo fratello gli concesse una pensione vitalizia di venti lire al giorno (1) in favore della sua cavalleria. Il nuovo conte si acquistò una grande riputazione per la saggezza con cui governò il suo popolo. Nel 1239 i legati del pontefice non che altri principi d’Alemagna offerirono, la corona imperiale al re San Luigi pel conte Roberto; ma n’ebbero in risposta dagli stati del regno, che adesso Roberto bastava l’essere fratello del re di Francia, siccome quello ch’era il più gran principe della terra; e si conchiuse col rifiutare generosamente la offerta; locchè per parte di Roberto'non incontrò opposizione veruna. Questi nell’anno 1246 presiedette al • • " (1) Somma che al giorno cl’ oggi ascenderebbe a trecéhtccioquantalre lire, sei soldi e quattro denari dell’ attuale moneta francese.