DEI CONTI POI DUCHI DI VENDOME 641 » degli appanaggi. Non si ebbe però alcun riguardo alla » loro dimanda, e mercè un decreto del parlamento cma-» nato nel i32É>, la duchessa di Vendoinc erede principale » non ottenne clic la viscontea di Beaumont, le baronie » della Fleclxe, di Sonnois, di Frenai, di Sainte-Susantie e » di Chateau-Gonthier » ( Ame des Bourbons, tom. I, pag. 319). Anche il duca di Vendome nell’anno 1527, dopo la morte del contestabile di Borbone, e nel mentre gli si in-stituiva il processo, propose una domanda non meno giusta, che cioè come maggiore della sua famiglia lo si mettesse al possesso della contea di Clermont nel Beauvaisis e di quella della Marche, non che nella signoria di Mon-taigut in Combraille. Ma non appena uscì il giudizio clic confiscava tutti i possedimenti del contestabile, il re congiunse alla corona tutto ciò che dal duca venia reclamato. La magnanimità con cui se ne vide spogliato non gli lasciò scappare neppure un lagno, nè gli permise di scemare per nulla il suo interesse al ben essere dello stato. Egli ben 10 manifestò nell’anno vegnente, allorché presedendo alla celebre assemblea tenutasi in Parigi nella gran sala del palazzo, tenne parola sull’ingente somma di due milioni di scudi d’oro (1) che il re chiedeva per consegnarli a Carlo V in ¡scambio della provincia di Borgogna, cui mercè 11 trattato di Madrid s’era assunto di cedergli. Are, disse egli al monarca, la nobiltà vi offre mezzi i suoi beni; e se mezzi non bastano, ve gli offre tutti colle nostre spade e con tutto il nostro sangue fino all’ultima goccia: ma. io non posso obbligarmi che pei gentiluomini che sono (pii e circondano il vostro trono. Piaccia dunque a vostra maestà d’imporre ai baili che radunino la nobiltà (1) Due milioni di scudi d’oro del sole: lo scudo d’oro del sole era a ventitré caralti e del peso di sessantaquattro grani, trecenloventiquallro centoventisettesimi, quindi questo scudo varrebbe al presente presso a poco undici lire, tre soldi, un denaro e centodiciassetle cenlovenlotlesimi : per conseguenza due milioni di scudi formerebbero ventidue milioni trecento-quindicimilanovecentocinquanta lire, dieci soldi, cinque denari dell’atluale moneta francese. Pel trattalo sottoscritto a Cambrai nel 3 agosto 1629 Francesco I dovea pagare ed effettivamente pagò questa somma di due milioni di scudi pel riscatto de’ suoi due figli. T. XII.