6 CRONOLOGIA STORICA BOUCIIARD I. BOUCARD è il più antico proprietario della baronia di Montmorcnci che si conosca con certezza. Egli era affatto uomo nuovo ; cavaliere (milcs), figlio del duca Alberico e fratello di Tebaldo signore di un luogo nominato in latino Ccntumliac (forse Colomba). Sua madre era sorella di Edrcd re d’Inghilterra, e sua moglie lldcgardc era, secondo du Chcsne, figlia di Tebaldo il Treccone conte di Illois; però quest’ultimo punto non ò altrimenti provato. Avendo fatto un viaggio in Inghilterra, portò seco il corpo di San Pavacio confessore, e fu accompagnato al suo ritorno da un qualche numero di monaci di Pcrsora nel Worche-stershire che il re suo zio, aviinculus cjtis, gli avea permesso di condor seco. Giunto in Francia ottenne dal re Lotario nel <)58, ad inchiesta di lldcmanno arcivescovo di Scns, il permesso di erigere un monastero nella sua terra di Brai-sulla-Senna per collocarvi la reliquia portata e stanziarvi i monaci clic lo aveano seguito. 11 luogo di Brai, villa Dra-jacus, c due molini presso Montmorcnci con parecchie famiglie di servi, furono i primi fondi con cui dotò il novello monastero^ lo che tutto si scorge chiaramente nel diploma accordato da Lotario per quello stabilimento. Si vede da quest’atto (i), al quale non si diede sino al presente (i) Merita il diploma di venir posto sotto gli occhi dei nostri lettori. LoìWius D. G. Francorum rcx. Notum fieri volumi» fidelibus nostris quod Burchardus milcs, filius Alberici Ducis, aditi screnilalem nostram ob-secrans ul quoddam inonnsterium quod ipse conslitucrat, de consensi! Ilil-« legar dia uxoria ejus el de consilio Tbeobaldi domini de Cenlumliis fralris ejus, super Sequanam fluvium prope Brajacum in honore domini Salvatori?, ad collocandum, servnndum et colendum corpora Sanclorum Paterni Mar-tyris et Pavatii confessore, quoti ultimimi corpus ex Anglia altulit cum ali-quibus rcligiosis quoe avunculus ejus rex Aedredus ci dederat de Caenobio «le Pcrsora ut slabilirenlur et servirent Deo in dicto monaslerio sub professione regulae S. Benedirti, el nos in perpeluum stabile et firmum fore con^ederemus, et nostre majestatis vigore corroboraremus quaecumque cult-m loco largiebalur de l>onis suis sine advocatione. Cujus pelilioni annuendo, ptacfclum monasterium in poslcrum stabile fore statuimus firmando quaecum-que concessimus, idipsum postulante Domino Hildemanno Senoncnsi archìe» ' pisenjx) ut locus ipse deiuceps solulus sit et quielusj. Quaecumque vero a pniefato Burchardo eidem loco donala sunt, villam videlicet Brajacus, et duos