DEI CONTI POI DUCHI DI VENDOME Ga5 presso, Giovanni signore di Montoire, Goffredo che formò il ramo de’vidami di Chartres, principi di Chabannais, ramo che s’estinse nella persona di Francesco di Vendome (t), nono discendente di Pietro di Montoire. Macè ovvero Matteo ultimo figlio del contè Pietro fu monaco della Trinità di Vendome, ed è forse quello stesso rinomato Matteo di Vendome abate di Saint-Denis che sostenne la reggenza del regno durante E ultima crociata di San Luigi. 11 conte Pietro ebbe anche due figlie che si fecero religiose nell’abazia della Virginità. BOUCHARD V. 1249. BOUCHARD, cui Guglielmo di Nangis chiama Luigi 0 per errore, ovvero, perch’ egli ebbe due nomi, cavaliere, signore di Montoire e di Lavardino, succedette a Pietro suo padre nella contea di Vendome. Fu egli nel 1254 uno tra i capi dell’ armata che Carlo d’ Anjou condusse nell’Hainaut a fine d’immettersi nel possesso di questa contea, onde Margherita di Fiandra glie ne avea fatta donazione; e nel 1265 si pose in cammino verso il mese di ottobre in compagnia di molti signori per soccorrere questo medesimo principe, chiamato dal pontefice Clemente IV alla conquista della Sicilia. Essi nell’attraversare la Lombardia diroccarono i castelli di Cremona e di Brescia che s’erano opposti al loro passaggio; indi progredendo nel loro cammino, raggiunsero a Roma Carlo, il quale rafforzato dalle (1) Francesco si rese famoso nel mestiere dell’armi sotlo i regni di Enrico II e di Francesco II. Egli avea dapprima manifestalo molla affezione ai Guisa, di maniera che servendo in Piemonte sotto il maresciallo di Brissac, egli la ruppe secolui pel solo motivo che i Guisa non lo amavano punto. Ma quando Brissac si riconciliò secoloro, Francesco abbandonò il partito di essi per seguir quello de’principi del sangue. I Guisa lo fecero arrestare nella circostanza della congiura d’Àmboise, in cui si trovava implicalo; ond’ egli rinchiuso dapprima alla Bastiglia, fu poi di là tradotto nel palazzo delle Torricelle a motivo d’ una malattia, onde morì in età di tren-tott’anni nel 7 dicembre 156o, e non i562 come nota il padre Anseimo. Havvi qualche moderno che lo credette della casa di Borbone, attesoché viveva a que’ tempi in cui questa famiglia possedeva il ducato di Vendome. lira egli illustre, dice ¡VI. di Thou, pe’suoi natali, gran tenitore di beni, uomo di coraggio e melile non comune, ma troppo inclinato al male. T. XII. 4o