42 CliONOLOGIA STOIìICA le turbolenze civili in Francia, il monarca si vide quindi in istato di riunire tutte le sue forze contra i nemici stranieri. Parigi aperse le porte al contestabile il i3 aprile 14^6. Carlo accompagnato dal delfino suo figlio, dui Mont-tnorcnci ed altri signori i più strenui, prese in persona nel i/f'óy le città di Montereau e di Pontoise. Nuovi successi coronarono negli anni seguenti le sue armi, e ovunque nei suoi conquisti trovaronsi terre tolte dagl' Inglesi al barone di Montmorcnci, si diè premura di restituirgliele. 1 due suoi figli, Giovanni sire eli Nivelle e Luigi sire di Fosscux, ebbero parte alla felice spedizione fatta nel 144i) in Normandia da Carlo. Giovanni 11 vedeva in essi con compiacenza gli eredi del suo valore*, ma il nuovo matrimonio da lui contratto al più tardi nel 14^4 con Margherita d’Orgcmont vedova del cavaliere Guglielmo Broullard mutò le sue disposizioni a loro riguardo. Essendo que’ due signori entrati in brighe colla loro matrigna, Giovanili li prese le parti della moglie, e le cose si esacerbarono lungamente a segno che per antipatìa concepita contra il loro padre sempre fedele al suo legittimo sovrano, si diedero a Carlo duca di Borgogna, nemico dichiarato del re Luigi XI. Per lo che si sdegnò talmente il padre che dopo aver intimato a suono di tromba al primogenito Giovanni signore di Nivcllc di rientrar nel dovere, nò essendo egli comparso, lo trattò da cane e lo privò di tutti i suoi beni dandoli a Guglielmo clic avea avuto dalla sua seconda moglie. Donde, dice il p. Anselmo, venne il proverbio: Rassomiglia. al cane di Giovanni di Nivelle che fogge lorchb si chiama. La donazione fu autorizzata il 28 ottobre 1472 dal re Luigi XI che ammise Guglielmo a fede ed omaggio ligio. 11 barone Giovanni II ricevette egli stesso poco dopo da quel monarca geloso della sua autorità una mortificazione clic molto dovette riuscirgli sensibile. Egli amava la ciccia e continuava ad abbandonarsi a tale esercizio a malgrado del divieto generale che ne avea fatto Luigi XI senza distinzione a tutti i suoi sudditi. Essendosi un giorno da lui recato il re a pranzare, si vide recare dopo il convito tutti i suoi equfyaggi da caccia per ordine del monarca clic li fece bruciare in sua presenza: affronto che gli convenne trangugiare senza neppure lagnarsi.