658 CRONOLOGIA STORICA stato d1 un esercito che mancava di tutto, e le opposizioni da lui incontrate, gl’impedirono di operare colà cose degne di se (i). Scelto nel 1710 dal re di Spagna al comando delle sue armate, egli partì a quella volta il 22 agosto, e trovò gli affari di Filippo V quasi del tutto spacciati {2). La sua presenza però ridestava la speranza in tutti i cuori, ed accendea negli spiriti una specie d’entusiasmo, onde egli destramente seppe trarre partito. Ricondusse Filippo V a Madrid, siccome aveva promesso; costrinse i nemici a ritirarsi verso il Portogallo; prese nell’inseguirli Brihue-ga (3) il 9 dicembre nel 1710 (4), e il giorno appresso guadagnò contro il generale Stahremberg la celebre battaglia di Villaviciosa, dopo la quale Filippo entrò vittorioso (1) Ripassando in Francia lasciò il duca di Savoja ridotto a tale di scorgere la sua capitale assediata. (2) Il suo arrivo rianimò la speranza in lutti gli ordini dello stalo: i soldati dispersi accorrevano da lutte parli a rannodarsi ai loro drappelli: il clero secolare e monastico, la nobiltà, i cittadini doviziosi, le città e le comunità, tulli in somma porgevano soccorsi: non si vide giammai rispondere con più lustro 1* energia e la grandezza della nazione spagnuola. Tuttavia i grandi, gelosi delle prerogative del loro grado, consultarono se si dovesse cedere il passo al principe francese. Io qui non venni, disse loro, per contrastarvi gli onori, ma sì per servirvi; soldato veterano qual sono, io non voglio altri gradi: datemi soltanto un po’ di denaro e di farina per i miei colleglli. Questa nobile semplicità lo rese caro agli Spagnuol». (3) Bribuega nella nuova Castiglia, città forte per le sue mura e torri fabbricate con eccellente struttura, e difesa dal generale Stanbope alla testa di seimila Inglesi, fu presa in un solo giorno, non ostante il terribile fuoco degli assediati, dal duca di Vendome, il quale colla spada alla mano saltò sulla breccia seguito dal re medesimo. Sire, diss’ egli al monarca nel punto dell’assalto, quelle genti la hanno paura, e non sanno più aggiustare i lor colpi; altrimenti dovressimo essere uccisi da lunga pezza• Stanbope fece il presente a Luigi Giuseppe d’un superbo cavallo inglese*, ma egli nell’ accettarlo, siccome non era provisto che del necessario, si trovò assai imbarazzato, non sapendo con che ricambiare; ed il fece finalmente coll’unica tabacchiera d’oro di cui si serviva. Gli Spagnuoli levati alla rinfusa, e mal in arnese com’erano, combatterono tuttavia siccome leoni all’attacco di Brihuegtf. Volevan poi togliere ai prigionieri i loro abiti per vestir se medesimi; ma Vendome non lo permise, rappresentando loro come fosse cosa vituperevole lo spogliare i vinti, e giovasse meglio attendere i propri vestiti dalla generosità del monarca (Eloge du due de Vendome). (4) La sua marcia a fine d’ inoltrarsi fino a Bribuega tiene quasi del prodigioso. Giunti che furono a Guadalaxara, u le guardie del re si preparavano a passar il ponte; ma Vendome avvisando che il ritardo, che tale operazione potea cagionare alla sua infanteria, avrebbe forse resa inutile la