DEI CONTI DI SOISSOiNS 34 r teso da Soubise, uno fra i capi degli Ugonotti, venne a forza ottenuto dal re alla testa della sua cavalleria, dopo aver fatti a pezzi più di quattromila nemici. Partendo il monarca nel 1626 alla volta della Bretagna coll’intendimento di arrestare una congiura che andavasi formando in questa provincia, lasciò il conte di Soissons a Parigi perchè presiedesse al consiglio. Questi accompagnò il re nel 1628 all’assedio della Bochelle, e nel i63o fece parte della sua spedizione in Italia ad oggetto di soccorrere il duca di Mantova. Fu nel i63i incaricato, del governo di Sciampagna e di Brie; e nell’anno medesimo il re per aumentare i suoi redditi gli conferì 1’ abazia di Saint-Ouen di Bouen insieme con altre quattro, le cui bolle, mercè preventivo concerto colla corte di Boma, furono, emesse sotto il nome del cappellano della contessa sua madre. Nel 3i maggio e nel i.° giugno i636 il conte di Sois-sons ruppe presso Yvoi un corpo di duemila cosacchi, respingendoli fino a Luxemburgo, e dopo un mese e mezzo di assedio riprese il 19 del successivo novembre la città di Corbia, di cui gli Spagnuoli s’erano impadroniti fino dal i5 agosto precedente. Durante quest’ assedio il duca di Orleans ed il conte di Soissons divisarono insieme di far pugnalare il cardinale di Bichelieu. Già l’esecuzione di questo fatto dovea avvenire nella città d’ Amiens presso il medesimo re in quella di uscir dal consiglio, e due uomini ben risoluti, Montresor e Saint-lbal., se ne avevano preso l’incarico; ma il duca, fosse per religione 0 per debolezza, si ritiro tutto ad un tratto nel punto che dovea dare il segnale; e così Bichelieu scampò, se^za saperlo, dal pericolo di una inevitabile morte. Siccome la congiura non poteva rimanersi lunga pezza occulta, i due principi abbandonarono tostamente la corte, ed il conte voise il suo cammino verso Sedati, ove il duca di Buglione gli avea aperto-un asilo. Colà soggiornava per lo spazio di quatti-’anni; ma annoiato di tale ritiro passò nel 1641 al servigio degli Spagnuoli unendosi al generale Lamboi. Presentala battaglia a Marfée presso Sedan il 6 luglio dello stesso anno alle genti francesi capitanate dal maresciallo di Chatillon, egli ne riuscì vincitore; ma avendo voluto con troppo ardenza incalzar la vittoria, venne steso sul campo da un gendarme del ma-