DEI CONTI D’EU 567 conte d’Eu poi negò d’aver presa parte nella congiura, cd a sua giustificazione sostenne a Windsor un duello con Goffredo Bainardo conte di Chester suo accusatore e cognato, presente la corte; duello nel quale rimase vinto: e siccome tale sinistro, secondo il pregiudizio di quel tempo, importava il convincimento del delitto, egli venne per conseguente condannato a perdere gli occhi e la potenza generativa. Ciò che aveva spinto Bainardo a denunziarlo al monarca qual traditore, si era la condotta da lui tenuta verso la propria moglie Elisenda sorella del primo, sotto gli occhi della quale egli mantenea concubine, da cui avea anche dei figli (Hovcd.cn et Walsingham). Il supplicio del conte Guglielmo ebbe luogo nel 1096, giusta la cronaca Anglo-Sassone ; ed il seguente fatto riferito da Guiberto di Nogent ce ne fornisce la prova. Avvenuta la pubblicazione della prima crociata, siccome si facevano grandi apparecchi pel viaggio di Terra Santa, i cittadini di Bouen, riflettendo alla grande moltitudine de’giudei che abitavano nella loro citta, cominciarono a dire fra loro: « Che bisogno »•c’è di andare fino in Oriente per azzuffarsi cogl’infedeli, » mentre qui fra di noi abbiamo gli ebrei che sono i più » grandi nemici di Gesù Cristo? » Con ciò presero la determinazione di massacrarli tutti ; ed avendoli colla forza 0 coll’arte raccolti insieme in una chiesa, ivi li pugnalarono, non risparmiandola che a coloro i quali acconsentirono di farsi cristiani. 11 conte Guglielmo, trovatosi presente a questa terribile scena, sentì pietà d’ un fanciulletto ebreo che gli cadde fra mano; laonde salvatolo dalla strage, lo consegnò alla contessa sua madre, che accogliendo con piacere, gli dimandò se amava farsi cristiano. Il fanciullo, che temeva la morte, esternò di desiderarlo; e condotto da lei bentosto alla chiesa, prese il battesimo assumendo il nome di quello cui doveva la vita. Guiberto narra di aver inteso questo avvenimento dalla contessa medesima ; ed aggiunge ch’ella prese- cura dell’educazione di questo neofito, e gli fece studiare latino; ma che poi temendo i suoi parenti noi pervertissero, come più fiate aveano tentato, lo collocò nell’abazia di Sàint-Germer, ove fatta professione riuscì un ottimo religioso. Guglielmo, della cui morte ignoriamo l’epoca, lasciò dal suo matrimonio Enrico di cui or palleremo e Guglielmo signore di Grand-