DEI CONTI POI DUCITI DI VENDOME 653 del i5g8) egli agiva siccome duca di Pentliievrc, di cui il pariate» era più antico di quelli di Beaufort e di Ven-dome. Ma si noti che in questa opinione v’ha un picciolo inconveniente, che cioè in allora Cesare di Vendome non era per anco in possesso del ducato di Penthievrc, non essendo morta Maria di lui suocera, la quale se ne avea riserbato l’usufrutto con tutte le prerogative, se non clic il 6 settembre 1623. Non poteva quindi Cesare nel 1622 giustificare il suo diritto di preferenza mercè il ducato di Penthievre: ed in fatti non se ne fece giammai parola nelle varie liti che sorsero fra questo principe e quelli della casa di Lorena od altri principi non del sangue, e massime fra lui ed il duca d’ Elbeuf. Questi pretendeva che fra principi l’anzianità del pariato dovesse prevalere nel parlamento, e che il duca di Vendome non potesse collocarsi in rango se non contando dall’ epoca della donazione del ducato di Vendome, non già da quella della prima sua erezione, attesoché questo ducato crasi già riunito alla corona. Tale riunione però non era che una supposizione gratuita, che il duca di Vendome negava, e che il suo avversario non poteva provare (Mcm. de M. 'Talon). Nel 1625 Cesare riconquistò ai 26 di gennaio il Port-Louis, di cui M. di Soubise s’era già impadronito sci giorni prima. Essendosi poi sollevata una novella burrasca alla corte nel 1626, il duca di Vendome prese parte nella fazione contraria al governo, e lo fece con tanto ardore, che innanzi di partire per la Bretagna ebbe l’ardimento di asserire pubblicamente non rivedrebbe giammai il re che in pittura. Riferitosi questo discorso al monarca, egli colla sua corte si trasferì a Blois, dove pure fece venire il duca di Vendome ed il gran priore di lui fratello. Ivi furono entrambi arrestati la notte dell’11 venendo il 12 giugno e spediti prigionieri nel castello d’Amboise, donde in seguito si tradussero a Vincennes. Si tolse a Cesare il governo della Bretagna, ed il 23 di giugno lo si affidò in quella vece al maresciallo di Themines. In pari tempo la duchessa di Vendome riceveva il comando di passare dalla Bretagna nel castello d’ Anet. Nel i63o il cardinale di Richelieu, cedendo alle voci del pubblico ed agli accitamenli del contc di Soissons,