DEI CONTI DI ROUCI 355 di lui e sul suo zelo per 1’ onore c gl’interessi del santo soglio. Vediamo che nel 1080, dopo aver deposto Manasse arcivescovo di Reims, scrisse nel 27 dicembre dello stesso anno al conte di Rouci per indurlo a scacciare questo prelato dalla propria sede. Ebles soddisfacendo ai desiderii del papa, costrinse Manasse a sloggiare, e favorì l’elezione di Renaldo di Bellai che gli venne sostituito; ma perdette dappoi il Ìiregio di tal servigio colle violenze che usò insieme con ìuiscardo suo figlio contro la chiesa di Reims. L’arcivescovo Renaldo dopo aver tollerato lunga pezza le sue ruberie, per farle cessare s’appigliò finalmente al partito di ricorrere al principe Luigi il Grosso, allora eletto re dei Francesi, il quale, presto ognora a volar in difesa degli oppressi, e sopra tutto delle chiese, radunò più genti che gli fu possibile e corse ad invader le terre del conte di Rouci e dei baroni che gli si erano associati ne’suoi saccheg-giamenti. La guerra fu viva d’ambe le parti, nè correva giorno senza scaramucce o battaglie; tale essendo, dice Suger, l’ardore del principe, che 11011 lasciava riposo fuorché il venerdì e la domenica. Finalmente egli venne a capo di soggiogare il conte ed i suoi partigiani, i quali tutti domandarono perdono, promettendo non solamente di lasciar tranquilla la chiesa di Reima, ma di riparare eziandio ai danni che le aveano cagionati, e consegnarono ostaggi in guarentigia della loro parola; dopo di che Luigi fece ritorno. Ebles, senza cessare d’esser tiranno egli stesso, dovette alla sua volta rivolgere le proprie armi contro un altro tiranno de’suoi vicini, ch’era il flagello di tutti i paesi; vogliam dire il famoso Tommaso di Marie, il quale avendo ottenuto, mercè le sue nozze con Ida d’ Ilainaut, il castello di Montaigu nel Laonnois, di là infestava con ¡scorrerie le terre de’dintorni seminandovi la desolazione ed il terrore. Engucrrando di Couci padre di Tommaso s’armò egli pure per reprimere il figlio, e chiamato il conte di Rouci in suo aiuto, se ne andarono insieme entrambi ad assediarlo nel suo castello di Montaigu; ma Tommaso, vedendosi vicino ad essere preso, scampò segretamente correndo ad implorare soccorso da Luigi il Grosso. La venuta di questo principe alla testa di settecento cavalli impose agli assedianti, i quali non osando di trarre la spada contro