DEI CONTI POI DUCHI DI VENDOME 647 onesto da buona fonte, soggiungagli, che un giorno nc lo fece sentire al mal'ito, dicendogli liberamente, che se egli mica rovinarsi e far confiscare, i suoi beni, non ella amava di perdere i propri, nè quel poco che le era rimasto dai re suoi antecessori, i quali a cagione dell’ eresia avevano perduto il regno di Navarra. Essa si chiamava eresia, essendoché il papa Giulio aveva male a proposito dichiarati come eretici tutti coloro che s’erano opposti alla sua sentenza sulla confìscazione di detto regno. 11 re di Navarra non godette migliore riputazione alla corte di Francesco II, che a quella di Enrico di lui genitore; e la prima fiata eli’ei vi comparve, gli si negò una parte di quegli onori che si rendevano ai principi del sangue, e ne manco venne chiamato al consiglio, cui doveva presedere come capo. Quei di Guisa, signori allora del governo, sotto colore di volerlo onorare, ma perii fatto col-Fintendimento d’allontanarlo, lo fecero eleggere insieme col Cardinal suo fratello e col principe della Koclie-sur-Yon all’incarico di condurre in Ispagna la principessa Elisa-betta al re Filippo II suo sposo. Egli disimpegno questa commissione con tutta la magnificenza che potevasi attendere da un gran principe; nè però al suo ritorno ritrovava accoglimento migliore. Non andremo qui ripetendo quanto fu detto all’articolo dei re di Navarra intorno al rischio da lui corso negli stati d’ Orleans, attesa l’imputazione che gli si diede insieme col principe di Condè suo fratello di aver tramata la congiura d’Amboise. Dopo la morte di Francesco II avvenuta nel 5 dicembre i56o, il re di Navarra gareggiò pel conseguimento della reggenza colla regina Caterina de’Medici; ma nè quegli nè questa poterono ottenerne il titolo. Caterina rie consegui la realtà, e per consolare Antonio, lo fece rivestire dagli stati generali nel 1561 dejla luogotenenza generale del regno. Aderente ognora al calvinismo, una fra le prime sue cure fu quella di combinare la celebrazione della famosa conferenza di l’oissi colla mira di far trionfare il partito ch’egli aveva abbraccialo. L’evento però non corrispose al suo desiderio; ed egli uscì dall’assemblea malcontento dei ministri che vi aveva chiamati. Francesco d’Escars suo ciambellano, essendosi accorto di questa sua disposizione d’animo,