DEI CONTI DI ROUCI mercè il suo matrimonio contratto verso l’anno 1417 con Roberto di Sarebruche signore 0 donzello di Commerci. Questa casa traeva la sua origine da Simone di Montbe-liard, il quale intorno alla metà del tredicesimo secolo sposò Mahaut figlia ed erede di Simone II donzello di Sarebruche. Roberto fu signore d’animo inquieto e turbolento. E a sapersi che da tempo immemorabile i figli dei preti concubinarii appartenevano ai duchi di Lorena. Ora avendo la città di Toul dato asilo a parecchi di codesti bastardi fuggiaschi, il duca Carlo II, dopo averli inutilmente richiesti, dichiarò la guerra a questa città e la strinse d’assedio. Roberto e molt’altri gentiluomini, avendo presa parte in siffatta contesa, prestarono aiuto a quelli di Toul, i quali in sulle prime ebbero qualche vantaggio sui Lorenesi; ma quando il conte di Yaudemont unì le sue genti a quelle del duca, i cittadini furono costretti a chieder la pace. Tutto ciò avvenne nel 1420. Roberto sett’anni dopo senza verun motivo entrò in dissensione colla medesima città di Toul, e con una di quelle bravate assai frequenti nella nobiltà di quel tempo, venne con venti cavalieri a sfidarne i cittadini a combattimento. Però male gli riuscì questa sfida; dacché mediante uno stratagemma essi lo fecero prigioniero insieme colla sua piccala schiera, e postolo a ritroso del suo cavallo,tIo introdussero nella città, ove fu accolto colle fischiate che lo coprirono di confusione, ed ove dovette spendere milacinquecento lire (pari a cento-tremila e due lire, otto soldi e nove denari della corrente moneta) pel proprio riscatto. Qualche tempo dopo Roberto tentò di vendicarsene, ma non ne venne a capo. Egli comando nel 1431 il retroguardo del duca Renato nella giornata di Bullegnevillc combattuta ai 4 luglio contro Antonio conte di Vaudemont che disputava la Lorena al detto Renato. Or mentre i più saggi dell’armata di quest’ultimo erano d’avviso, non si dovesse avventurar la battaglia, attesoché sarebbe riuscito malagevole lo sforzare i nemici entro alle loro trincee, Roberto, ponendo mente soltanto alla superiorità delle genti di Renato, sostenne che la rotta di Antonio era infallibile, ed ebbe a dire insieme con parecchi altri giovani signori: JYon ne restano neppure pei nostri paggi: noi gli romperemo al primo scontro. Prevalse