DEI CONTI DI ROUCI 353 figlie, cioè Alice che segue ed Avoie che fu sposa di Goffredo signore di Florines e di Rumigni. Pensano Marlot ed i signori di Saint-Marthe che Beatrice consorte di Ebles, lungi dall’essere mancata prima del suo vescovado, sopravvissutagli passasse a seconde nozze con Manasse il Calvo vidame di Reims, cui rese padre d’un figlio di egual nome, che divenne arcivescovo della stessa Reims. Però Ful-coins suddiacono di Meaux, che fece l’epitafio della madre dell’arcivescovo Manasse, chiama Adelaide, non già Beatrice, la moglie del vidame Manasse (Gali. Christ., tom. IX, col. 70). ILDUINO ed ALICE. io33. ILDUINO conte di Montdidier, quarto di questo nome, signore di Bameru, d’Arcis e di Breteuil, succedette per parte di Alice ovvero Adelaide sua sposa, figlia maggiore di Ebles, nella contea di Bouci all’arcivescovo Ebles suo suocero. Egli intervenne il 23 maggio dell’ anno io5g all’ incoronazione del re Filippo I ; nè si conoscono altri avvenimenti della sua vita, se non che nel 1060 fondò il priorato di Bouci per l’abazia di Marmoutier. 11 p. Anseimo dietro a Marlot mette la sua morte verso il io63. Lasciò dal suo matrimonio, Ebles di cui or parleremo, Andrea signore di Rameru, Felicita sposa di Sancio I re d’Aragona, Beatrice che si maritò con Goffredo II conte del Perche , Margherita consorte di Ugo conte di Clermont nel Beauvaisis; Ermentruda, appellata da un altro autore Eliar-da, che fu la quarta, sposò Tebaldo conte di Besnel; la quinta,, eh’ avea nome Ada, fu moglie, i.° di Goffredo signore di Guisa, 2.0 di Waltiero di Aath, 3.° di Thierri d’Avesnes; la sesta, di nome Adele, sposò, giusta Erimanno di Laon, Ernulfo conte diWaren; la settima, Adelaide, fu domandata da Falcone ovvero Faucon figlio di Benoldo I conte di Borgogna, a cui il padre la negava, perchè avea giurato non vorrebbe giammai per genero un Borgognone. Ora egli avvenne, racconta uno scrittore del dodicesimo secolo, che il re Filippo I inviò in un’ambascieria a Boma i! conte Ilduino con Elinando vescovo di Laon, e che Falcone avendoli colti nel loro ritorno, mentre attraversavano T. XII. 23