57o CRONOLOGIA STORICA viene a riuscire oscura. Guglielmo I trisavolo del conte Giovanni avea fondata, come si disse, nella città d’Eu la chiesa collegiata di Nostra Signora •, ma desiderando i chierici che la servivano di menar vita più perfetta, abbracciarono nel il 19 lo stato religioso, convertendo la loro collegiata in abazia colla permissione del conte Enrico, non che di Gofl'redo allora arcivescovo di Rouen. Ugo d’Amiens successore di Goffredo li pose dappoi sotto la congrega-zion d’Arouaise facendone addotare la regola-, ma il conte Giovanni che avea pure approvato sì fatta unione, cangiò in seguito d’avviso, ed a quelli d’Arouaise sostituì dei canonici regolari di Saint-Victor. Allora la nobiltà ed il clero del paese menarono grave romore intorno a tal novazione, e l’arcivescovo appoggiando i loro sentimenti giunse a tanto di pronunciare una scommunica contro il conte: sentenza la cui pubblicazione ripetevasi ogni domenica dal-1’ altare. Il conte adunque non potendo più contenersi, scrisse a Gilduino, che si compiacesse di richiamare dall’abazia d’Eu i suoi canonici, ovvero di consentire ch’eglino si conformassero agli usi d’Arouaise ; che se questi poi non voleano far nè l’una nè l’altra cosa, non solamente egli non presterebbe loro verun soccorso, ma farebbe anzi ogni suo potere per ¡sterminarli : Quod si hoc non feccritis, veraciter dico quia nunquani amplius vos dilexero, sed destruum in quibus potero. I Vittorini tuttavia rimasero in possesso dell’abazia d’Eu, e continuarono a viver in essa conforme alla regola e disciplina della loro congregazione (Gali. Chr., tom. XI, col. 293 e 294)- H conte Giovanni sul declinar de’suoi giorni dedicossi egli pure alla vita monastica ad esempio del suo genitore, ritirandosi nell’abazia di Foucarmont, ove morì nel 1170. Tanto il padre che il figlio ebbero in essa la medesima sepoltura a’piedi del santuario in un avello sopra cui vqnne scolpita la seguente inscrizione: Est pater Henricus, primus gregis hujus ainicus ; Ejus erat natus Johannes jure vocatus. Filius iste fuit Ilenrici, postea frater. Hos Monachos genuit Domino domns hacc} pia matcr. Qui legis, absqua mora prò tantis fratribus ora.