346 CRONOLOGIA STORICA a farlo recidere; e mori il i4 agosto, nove giorni dopo questa operazione, lasciando dal suo matrimonio con Urania della Cropte-Beauvais, Emmanuele che segue ed altri figli. EMMANUELE di SA VO JA. 1702. EMMANUELE di SAVOJA, nato 1’8 dicembre 1697, succedette a Luigi Tommaso Amadeo suo padre nella contea di Soissons, 0 meglio nel titolo della stessa. L’imperatore, al cui servigio era entrato, lo creò luogotenente generale e feld-maresciallo delle sue armate, colonnello del reggimento de’corazzieri e governatore d’Anversa. Egli mori il 28 dicembre 1729, lasciando da sua moglie Anna Teresa di Lichtenstein il figlio che segue. ilorae inviato per rimpiazzare Villeroi; e ben faceva mestieri di tutta la destrezza di Eugenio per riuscire nella ritirata, che fece da valoroso dopo Ja battaglia di Luzzara da lui ingaggiata nel 15 agosto 1702. Essendo ritornato a Vienna dopo avere ordinati gli affari dell’imperatore in Italia, nel 3 5 agosto 1704 divise col duca di Marlborough la gloria del famoso combattimento d’ Hochstedt vinto dagli alleali contro i Francesi. L’assèdio di Turino intrapreso dagli stessi Francesi con forze straordinarie, offerì al principe Eugenio una novella occasione di spiegar il militare suo ingegno: dacché riuscito vincitore dopo una zuffa di tre ore, liberò la città il 7 settembre» 1706. La vittoria nella giornata di Malplaquet ne’Paesi-Bassi ottenuta nell’ 11 agosto 1709 non tornò meno gloriosa a questo eroe ed al suo collega Marlborough. Dopo avere battuti il 16 agosto 1717 centomila Turchi innanzi a Belgrado, ed ottenuti sopra di loro parecchi altri ragguardevoli vantaggi, li costrinse il 21 luglio. 1718 a sottoscriver la pace a Passarowitz. Collocato nei successivi tredici anni alla testa del consiglio* imperiale, dedicò l’ozio che gli restava agli stuàii dell’arti belle, di cui era appassionalo, «¿ollivatore, non trascurando però quello della religione, di cui avea sostenuti i veri interessi in mezzo alle turbolenze che regnavano tuttavia nella chiesa cattolica. La guerra dell’ anno 1753 lo ripose alla testa delle armate, ove però il peso degli anni non lasciava scorgere in lui che l’ombra del grande Eugenio. Finalmente un’ apoplessia, coltolo in Vienna, lo rapì a’ vivi il 27 aprile 1736; mà le viltà morali, civili, politiche e militari che T adornavano renderanno ai posteri eternamente preziosa la sua memoria. Fu massimamente compianto dai soldati, di cui era il padre, per la cura che avea di risparmiare il loro sangue e di sollevarli ne’loro bisogni. Aggiungeremo al di lui elogio, come Luigi XIV solesse dire, che era questi il più generoso dei suoi temici. ’