DEI BARONI E DUCHI DI MONTMORENCI Si rcsciallo si accampò presso Avignone dopo aver devastato i paesi fino alle Alpi per affamare il nemico, e come lo vide tranquillamente arrivare davanti Marsiglia il i5 agosto, pose ogni studio nel moderare l’impetuosità della soldatesca che anelava a battaglia. Avvenne quanto egli avea preveduto, poiché l’imperatore vedendo scemare il proprio esercito senza verun successo dinanzi quella piazza, ne levò vergognosamente l’assedio, ricalcando tra mille pericoli la strada delle Alpi con perdita di oltre la metà delle sue truppe. Tanti servigi resi allo stato da Anna di Montmorenci non che altri cui tralasciamo di annoverare, furono ricom- ficnsati colla spada di contestabile da lui ricevuta a Mou-ins con gran cerimonia dalla mano stessa del re la domenica io febbraio del n58 (N. S.). Questo però fu l’ultimo favore impartitogli dal monarca, nel cui spirito lo si vede di poi scaduto, specialmente dopo che il re accolse l’imperatore nella capitale al principio del 1Francesco, in cui mano stava allora la persona di Carlo V, era stato consigliato a farsi promettere in iscritto la restituzione del Milanese, c ciò, dicesi, contro il parere del contestabile, che persuase il re a tenersi alla sola parola dell’ imperatore (Pontus Heutcrus, 1. ìa; Bcllcforcst, Ann.), della quale Signori di Nivclle FILIPPO II. i53o. FILIPPO di MONTMORENCI, secondo di questo nome, signore di Ni velie, conte di Horncs e di Moeurs, barone d’Allena, signore di Wcert, cavaliere del Toson d’oro, capitano della guardia del re di Spagna, capo delle finanze c del consiglio di stato dei Paesi-Bassi, ammiraglio della flotta fiamminga, governatore dei paesi di Gueldria e ili Zutphcn, si segnalò alla battaglia di Saint-Qucntin nel i5.r>y alla testa ai tremila Borgognoni. Servì utilmente alla difesa di Luxcnit>urgo ed all’ assedio di Doullcns. Questi fu uno dei più potenti signori dei Paesi-Bassi; sovrano delle contee d’Horncs, d’Altcna, di Mocurs e di Wcert,