DEI CONTI D’EVREUX 5gi ilello zio; sicché avendo tratta a favorire i propri interessi, come dice Orderico Vitale, quasi tutta la Francia, strinse d’assedio la città d’Evreux e la prese nell’ottobre 1118. Guglielmo l’ointeau gli consegnò in seguito la cittadella di cui aveva il comando ; dopo di che egli si pose a dare il guasto alle terre della chiesa d’Evreux per vendicarsi del vescov o Aldovino che avea dissuaso Enrico a rendergli la sua contea. Il prelato costretto a darsi alla fuga, scagliò un interdetto sulla città d’Evreux e condusse una vita errante per lo spazio d’un anno, durante il quale si lasciò crescer la barba. Enrico scorgendo che andava moltiplicandosi il numero de’partigiani d’Amauri, gli fece oflrire di rendergli la contea ad eccezione del castello d’ Evreux. Essendosi però da questo fieramente rigettata la proposizione, egli ritornò nell’agosto dell’anno successivo innanzi ad Evreux, di cui si rese signore dopo avervi scagliato coila permissione del vescovo de’fuochi d’artifizio, i quali ne ridussero in cenere la più gran parte, e massime la cattedrale, che da Enrico fu poscia rifabbricata; ma il castello difeso dai nipoti di Amauri, Filippo e Fleuri, ambidue figli del re Filippo e di Bertrada, non che da Biccardo figlio del prevosto Foulques, fece una resistenza assai vigorosa. Or mentre il re disperava di prenderlo colla forza, il conte di Blois suo nipote 10 trasse d’impaccio, conducendo a lui lo stesso Amauri, che gli pose in mano spontaneamente il castello ; con che fu stretta la pace (Order. Fital). Non andò guari che il re restituì al conte la piazza; ma essendosi poi accorto nel iia3 ch’egli stava formando una lega col re di Francia e con più altri signori normanni ad oggetto di ristabilire Guglielmo Clilone nel ducato di Normandia, nuovamente s’impadronì per sorpresa, durante l’inverno, della città e del castello, affidandone il comando a Banulfo di Bayeux capitano espertissimo. Amauri postosi nel 1124 alla testa di trecento cavalieri per muovere alla liberazione del castello di Vateville assediato dalle genti di Enrico, cadde 11 26 marzo in un aguato con tutta la sua schiera, di cui una parte rimase uccisa e 1’ altra si diede alla fuga. Amauri fu nel numero di quest’ ultimi ; ma venne preso a qualche distanza del campo di battaglia da Guglielmo di Grancore figlio del conte d’Eu, che gli rese generosamente la libertà