DEI CONTI POI DUCIII D’AUMALE 54f re Luigi il Grosso in favore di Guglielmo ditone, ed il frutto che ne coigea si fu la ruina del suo castello d'Au-male, che venne preso dal re d’Inghilterra e consegnato alle fiamme. Le piazze della maggior parte de’collegati subirono la stessa sorte, e per tal modo dileguossi la lega (Ordcr. Vital). Stefano dopo questo infelice successo partì una seconda fiata per Terra Santa, ove nello stesso anno 1137 morì. Advise sua sposa figlia di Raule signore di Mortemer lo rese padre di Guglielmo che segue, di Stefano e d’Enguerrando eli’entrambi tuttavia vivevano nel 1 i5o, e di quattro figlie, 1’ ultima delle quali chiamata Ilavoise sposò, i.° Guglielmo di Romare conte di Lincoln in Inghilterra, 2.0 Pietro di Bras signore in Iscozia. GUGLIELMO I. 1127 al più presto. GUGLIELMO detto il GBOSSO, successore di Stefano suo padre nelle contee d’Aumale e d’Holderness, si mantenne fedele al re Enrico I fino a tanto ch’ei visse; ma dopo la di lui morte abbracciò la causa di Stefano di Blois contro l’imperatrice Matilde, alla quale questi contrastava il trono d’Inghilterra. Stefano nel 113B gli affidò il comando dell’armata che inviava in Iscozia contro il re Davide, il quale avea di già invasa la contea di Yorck; e nell’agosto dell’anno stesso Guglielmo vinse contro di questo principe la battaglia dello Stendardo, così chiamata, come altrove dicemmo, a motivo d’ un crocifisso che gl’inglesi aveano innalzato sopra d’un carro, e che conducevano in mezzo della loro armata a modo di gonfalone. Il generale s’ebbe in compenso di questa vittoria la contea di Yorck. La fortuna però non fu egualmente propizia a Guglielmo nella battaglia di Lincoln, ove combatteva il 2 febbraio 1141 sotto gli ordini del re Stefano contro il conte di Glocester fratello di Matilde; poiché mentre guidava con Guglielmo d’Ipres una dell’ale dell’esercito composta di cavalleria fiamminga e brettona, nel bollor della zuffa egli si diede alla fuga con tutta la sua schiera, giusta Simone di Durlian, ed espose per tal modo il monarca al pericolo d’esser preso; pericolo ch’egli non potè evitare. Egli firmossi nel 1153 come testimonio in