DEI CONTI DI PONTIIIEU 395 rncs . . . magnani haereditatis suae partem Deo et B. obtulit Bertino, Arkensem scilicet villam et comitatum cum omnibus appenditiis suis (Marten., Anecd., tom. I, col. 468). Egli è in forza di questa donazione clic gli abati di Saint-Bertin presero sempre il titolo di conti d’Arques. Dopo Walberto (1) noi troviamo una lacuna di circa un secolo nella serie dei conti di Ponthieu. ANGILBERTO. ANGILBERTO, genero di Carlomagno, di cui aveva sposata una tra le figlie, di nome Berta (Mab., Ann. Be-ned., 1. 29, n.° 44i Bouquet, tom. VI, pag. 661), venne da questo principe costituito duca 0 governatore di Pon-thieu, 0, per usare P espressioni d’ Ariulfo, duca della costa marittima: Cui etiam ad augnientum Palatini honoris, to-tius maritimae terrac ducatus commissus est. Nell’anno 791 Angilberto si ritirò nell’abazia di Centule, 0 di Saint-Bi-quicr, senza nemmeno abbandonare il suo governo, e nel 7y3 divenne abate del detto monastero, ove morì il 18 febbraio dell’814, lasciando dal suo matrimonio due figli, Ni-tardo ed Amido (Chron. Centul.). N1TABDO. 814. NITABDO, successore di San Angilberto suo padre nel reggime delle coste marittime, si mantenne fedele all’imperatore Luigi il Buono nella ribellione de’figli di questo principe, e seguì egualmente il partito di Carlo il Calvo nelle guerre clic i fratelli di lui gli suscitarono contro. Disgustato del mondo dopo averne lunga pezza goduto, imitò nel ritirarsi il suo genitore, e si riserbò siccome lui il suo governo. Dopo la morte di Luigi zio di Carlo (1) Questo Walberto è senza dubbio lo stesso che San Wamberto, la cui vita scritta nel 1070 da un monaco di Gand riferisce che: E rat lune temporis (nel 670) in prcief(ita regione quidam 7?ramherlus non infimus comilumcui cum divili is par erat meritum» Esso Wamberto fondò molle chiese: Quas, dice lo storico, tam ex propriis juris praedio nuncupato Ren-tica ( Renii ai confini dell9 Artois) constructas venerantur omnes et co-huU (Surius ad diem V februar,).