fio 6 CRONOLOGIA STORICA LEONARDO DONATO. 160G. LEONARDO DONATO venne eletto il ro gennaio mentre trovavasi ambasciatore a Roma. Il senato prese poscia informazione dei brevi pontificali, e rifiutando di sottomettcrvisi, inviava Pietro Duodo in ambasciata a Roma, per ¡spiegare al papa i motivi del suo rifiuto. JNulla persuaso dalle ragioni allegate, ed irritato dalla fermezza della signoria, Paolo pubblicava nel 17 aprile in pieno concistoro un monitorio, con cui scomunicava il doge ed il senato, e metteva Venezia sotto/interdetto se tempo ventiquattro giorni non fossero rivocate le due leggi in questione e consegnati al suo nunzio i due ecclesiastici. Il senato, che già aspettavasi la tempesta, non ne ebbe spavento, e per prevenire gli inconvenienti che potevano risultarne, proibì a tutti i prelati di pubblicare ed a tutti i magistrati di lasciar affiggere nessuna bolla, breve od altro scritto che loro venisse da Roma; e spirati i ventiquattro giorni di dilazione, ordinò venissero continuati come per lo innanzi gli uffici divini. Di tutte le corporazioni ecclesiastiche, non v’ebbero che i Gesuiti, i Teatini ed i Cappucini, che osservassero i brevi pontificii, ed anche fra questi, quelli di Bergamo e Brescia conformavansi alla volontà del senato: i refrattarii ebbero ordine di sgombrare dalle terre della repubblica. I Gesuiti sortivano da Venezia processionalmente il 9 maggio sulle ore nove della sera, ciascheduno portando pendente dal collo in una custodia la Ss. Eucaristia. Si principiava allora una guerra di scritti ; dalla parte del pontefice distinguevansi il cardinale Bellarmino ed il Ba-ronio, e da quella della repubblica Paolo Sarpi, dei Servi, più conosciuto sotto il nome di Fra-Paolo. Vedendo il papa insufficienti le spirituali, ricorse alle armi temporali eziandio, e raggranellava milizie, ed otteneva promesse di soccorsi dalla Spagna. Dal suo canto la signoria fece un armamento considerabile per trovarsi in pronto ad ogni caso avvenire; senonchè interponevansi varie potenze, e più caldamente la Francia. Il cardinale di Giojosa, inviato in Italia da Enrico IV, giunto in Venezia nel i5 febbraio 1607, vi conferiva col senato, e dopo essersi reso sicuro delle sue