DEI DUCIII D’AUSTRIA 45 il duca di Baviera, ma gli Ungl>orcsi s’opposero a questo voto: si venne quindi ad un trattato, per lo quale Bela entrò in possesso della Stiria, ed Ottocare fu sancito dura d’Austria. Nel 125^ Przemislao Ottocare, senza veruna intimazione di guerra, fece improvvisa irruzione nella bassa Baviera. Sorpreso da tale atto di ostilità, il duca Enrico im- tilorò il soccorso di Luigi suo fratello conte palatino, e le oro forze riunite obbligavano il nejnico a ritirarsi con notevole perdita. Ad Ottocare stava sempre a cuore la cessione che avea già fatta della Stiria: ora nel 1260 egli fece manifesto il suo cruccio, conducendo un’armata di centomila uomini in Ungheria. Bela, che avea preveduto il suo disegno, gliene oppose una più forte; tuttavia gli Ungheresi furono nel luglio sbaragliati, e prezzo della vittoria fu la Stiria, clic dovettero restituire. Nel 1261, annoiato di'Margherita sua sposa, ni potendo più sofferirla, Ottocare domandò al pontefice la permissione di separarsene e di contrarre un secondo nodo, e non ostante la negativa da lui avuta, la relegò a Croms, sposando Cunegonda, nipote di Bela IV re d’Ungheria. Avvenne che nel i2Ì)g il re di Boemia ereditasse la Carintia, in fòrza del testamento dell’ultimo duca Ulrico 111, il quale non trovandosi avere alcun figlio, gli legò nel 1268 questo dominio in danno di Filippo suo fratello, clic dopo alcuni impotenti sforzi dovette contentarsi d’una vitalizia pensione (Vedi Filippo duca di Carintia). Ottocare nel 1271 portava la guerra in Ungheria, e vi conquistava non poche piazze: però Stefano allora regnante in questa regione rendevagli la pariglia, mettendo a guasto l’Austria e la Moravia: le reciproche ostilità cessarono in capo a due anni senza che la bilancia pendesse meglio da una nè dall’altra parte. Frattanto l’impero tro-vavasi da circa due anni senza alcun capo: i grandi della nazione germanica, tocchi dai mali che questa vacanza del trono imperiale seco traeva, rivolsero gli occhi ad Ottocarc, siccome a personaggio degno di occuparlo. Egli per altro rigettò con ¡sdegno l’offerta che gli si faceva, contento dei suoi vasti dominii, i quali estendevansi dal mar Bàltico