DEI SIGiN. POI DUC. DELLA MIRANDOLA 533
GALEOTTO P I C O.
    GALEOTTO PICO, figlio c successore di Giovati Francesco, sposò nel 1468 Bianca, legittima prole ili Nicola III marchese <P Este. Orgoglioso per tale unione, pretese aver solo tutta la eredità paterna, e per giugnere al suo scopo si valse di un’accusa di lesa maeslà, intentata contro il proprio fratello Anton Maria, nella quale però non veniva dichiarato qual fosse il di lui delitto; e fattolo arrestare, lo rinchiuse carico di catene nel fondo di una torre. Ritenne persino la madre prigioniera nel proprio di lei appartamento, per aver dessa preso a difendere Anton Maria, il quale rimesso due anni dopo in libertà, visse qualche tempo in pace col fratello, e durante questo intervallo sposò Costanza, figlia di Santo Bentivogho (Muratori, Ber. hai., tom. XXIII, col. 900). Rinnovatasi però tra loro la guerra, non v’^bbe più mezzo a riconciliarli.
     Infrattanto Giovanni Pico, loro fratello, lontano dalla patria, coltivava tranquillamente le lettere con ardentissimo amore, ed i progressi da lui fatti sorpassano ogni credenza, se è vero che nell’ età di diciott’ anni conosceva ventiduc lingue, cosa però difficile a credersi, anche intendendo parlare dei soli elementi. Checché ne sia, egli contava appena ventiquattr’anni allorquando osò pubblicare a Roma, e pubblicamente sostenere alcune tesi su tutti gli oggetti relativi alle scienze, senza eccezionarne alcuna, de re omni scibili, comprese in millequattrocento conclusioni, le quali, prescindendo da una leggiera tintura di geometria, sparsa qua e colà, provano meglio il cattivo gusto del secolo che l’estensione delle utili conoscenze da lui acquistate. Codeste tesi furono denunziate dagli invidiosi della gloria dell’autore al tribunale di papa Innocenzo Vili, il quale non potè non censurarne parecchi articoli. Pico si difese da prima con una apologia, ma finalmente si sottomise a papa Alessandro VI, il quale nell’anno i4g3 gli accordava l’assoluzione (1). Egli morì nell’età sua di trentatre anni, ai
      (■) “ Io non .so, dice l’aliato di Longueruc, se Pico della Mirandola l(i tesse lauto timi ore nel suo secolo, quanto vicn detto; egli jtetò certamente