DEGLI SVIZZERI E DE’ LORO ALLEATI 111 L’Elvezia, dopo quest’epoca, rèsto sottomessa ai Romani per lo spazio di circa quattro secoli. Avendola poi i Borgognoni conquistata nell’anno 407, ella rimase sotto il loro dominio fino alla distruzione del regno loro, operata dalle armi dei figliuoli di Clodoveo negli anni 532 o 534- Nei diversi compartimenti che i successori di questi principi fecero fra loro della monarchia francese, l’Elvezia cadde ora nella porzione dei re di Borgogna, ora in quella dei re d’Austrasia. Al declinare poi della stirpe de’Carlovingi, avendo Rodolfo, figlio di Corrado e conte d’ Auxerre, adunati nell’888 i vescovi ed i grandi della Borgogna, onde era governatore, gl’indusse a conferirgli il titolo di re. Non avendo poi il di lui nipote Rodolfo III verun figliuolo, nel io32 trasmise i suoi stati per via di testamento all’imperatore Corrado il Salico: e fu allora che i prelati ed i signori di questa provincia approfittarono della lontananza di questo nuovo signore per appropriarsi ed erigere in sovranità le terre, onde avevano il comando. Tuttavia una parte dell’Elvezia rimase sotto l’immediata autorità dell’imperatore; ma questa non fu la più fortunata: uomini stranieri, spediti a governarla, la trattarono siccome un paese di conquista, non d’altro occupandosi che di arricchirsi delle sue spoglie. Il male giunse all’estremo durante l’anarchia che regnò nell’impero dopo la destituzione di Federico II, pronunciata l’anno 1245, nel concilio di Lione fino all’elezione, avvenuta nel 1273, di Rodolfo d’Absburgo al trono imperiale. In questo intervallo di ventotto anni la legge del più forte fu quasi la sola che si rispettasse nell’impero. Le città elvetiche, per mettersi in salvo dall’oppressione, cominciarono a conchiuder fra loro qualche confederazione; ma scorgendo che tale espediente non era bastevole a difendere la loro libertà, elleno scelsero de’ protettori fra i signori vicini più potenti e più stimati. Quello che tutti gli altri vinceva per l’estensione de’suoi dominii e pel modo di reggerli era senza opposizione Rodolfo di Absburgo, di cui parlammo. Or dunque essendosi la più parte di queste città poste nel 1257 sotto l’egida di questo principe, assentirono di ricevere dalla sua mano de’capitani o governatori, e gli assegnarono certe rendite in prezzo della sua protezione. Rodolfo corrispose alla lor confidenza