-110­ vigazione riuscì agli Spagnuoli di catturare altre due naVI ca~ riche di biscotto e remi destinati alla flotta veneziana. L'esultanza a Napoli per la cattura avvenuta fu grandis~ sima e lo Spinelli riferiva al Senato che non era possibile « esprimere l'allegrezza che se ne fece da Spagnuoli e dalla « gentazza, le laudi al Duca e gli opprobri del nome veneto». Questa gioia era in parte giustificata per l'importanza della preda fatta sulle galeazze che avevano un carico calco~ lato di circa 500 mila ducati, perchè costituito da pezze di tela d'oro, da scarlatti, da drappi di seta e da altre merci preziose e denaro contante. Quando gli Spagnuoli il giorno 14 erano scomparsi dalle acque di Lesina, lo Zane ne era uscito andando ad ancorare a Spalato. Là fu informato che il nemico aveva diviso la sua flotta, ma egli non ebbe l'animo di attaccare uno dei reparti, come non volle consentire al Venier di inseguire la flotta ne~ mica che ritornava a Brindisi. La notizia dei fatti avvenuti giunse a Venezia dopo pochi giorni, producendo un grande risentimento contro i Capi di Mare che venivano giustamente giudicati inetti e pusillanimi. Il Senato infatti il 24 luglio esonerava dal comando lo Zane nominando Capitano Generale in sua vece Lorenzo Venier. Lo Zane ebbe ordine di fare immediato ritorno a Venezia colla sua galera; Capitano delle navi in sostituzione del Venier fu nominato Francesco Morosini. Il Senato infine inviò come Inquisitore dell'Armata Girolamo T revisan con l'ordine di istruire procedimento contro il Civran per la sua insipienza e contro le autorità a terra di Zara e Sebenico, che non avevano date le necessarie istruzioni al Capitano in Golfo per la scorta del convoglio. Anche l'Ossuna non fu contento dell'azione svolta dal De Leyva, e lo accusò di aver trascurato, per avidità di preda, di venire a giornata con la flotta veneziana e di non essersi spinto nell'Alto Adriatico. Il De Leyva, pieno di risentimento, lasciò allora senz'altro rAdriatico coll'Armata sottile, portando con sè la galera e le galeazze catturate, e giunse a Napoli il 28 agosto, dove fu ricevuto come trionfatore. L'Ossuna volle far credere che le unità predate fossero il risultato di una se~ gnalata vittoria contro l'Armata veneziana.