334 CRONOLOGIA STORICA in istato di mantenersi contro sì fatto usurpatore, Filippo Maria sposò Beatrice di Tenda, vedova di Facino Cane, e che aveva più anni di lui. Cane aveva nel suo testamento istituita Beatrice, della quale non lasciava alcun figlio, erede di tutti i di lui beni, cioè a dire delle città di Vercelli , di Alessandria della Paglia, di Novara, di Tortona c d’altre, di cui erasi impadronito col favor delle turbolenze che agitavano allora l’Italia. Beatrice ereditava eziandio da lui ragguardevoli somme in moneta effettiva, e questo denaro fu dal nuovo suo marito posto in use per guadagnarsi i soldati. Filippo Maria postosi alla loro testa, movea verso Milano, ove pose in rotta Astore, ed entrato in città fe1 pubblicare che niuno avesse a temer di lui, tranne gli assassini del padre suo. Arrestatisi in questo primo tumulto i due principali, Paolo Baucio e Francesco Maino, furono sul momento dati in mano al carnefice. Il duca in seguito si recò ad assediar Monza, ove Astore s’era rinchiuso. La città fu presa in capo a quattro mesi; ed essendosi Astore rifuggito nel castello, ricevette colà una ferita, della quale morì. Giunto frattanto sul principio dell’ anno i4>4 *n Lombardia Sigismondo re de'Bomani, coll’intendimento di spiegar Podio suo contro il duca Filippo Maria, gli eccitò •contro Gabrino Fondolo tiranna di Cremona, Giovanni Vignate signore di Lodi e Teodoro marchese di Monferrato; però gli sforzi da esso fatti per nuocergli tornarono inutili, mentre allora le sue forze aumentavano di giorno in giorno. Sigismondo soggiornò per lo spazio di due mesi in Piacenza, occupato nell’immaginare i modi di deprimere la potenza del duca; e di là passato nel Piemonte, si determinò, attesa una sedizione che sorse contro di lui nella città d Asti, a ripigliare la via d’Alemagna, senza aver tratto alcun frutto del proprio viaggio. Filippo Maria, scorgendo l’imperatore allontanato da Piacenza, inviò le sue genti verso di essa, che nel 20 marzo fu ripigliata, senza però che il castello si rendesse prima del tì giugno seguente. La piazza non rimaneva gran fatto fra le sue mani, poiché Filippo degli Arcelli, nobile piacentino, gliela toglieva ai 25 ottobre 1415. Filippo Maria ebbe un prode generale nella persona di Francesco Bussoni, detto Carmagnola, soldato di ventura, che lo rese signore di Bergamo nel 14