DEI DUCHI DI MODENA EC. 5a7 Le milizie napoletane occupavano ancora Modena, ove nel 27 marzo accoglievasi il santo padre Pio VII, die trionfante tornava dalla schiavitù, e che alloggiò nel palazzo del vescovo durante i quattro giorni di sua dimora. Francesco IV entrò solennemente in Modena nel 14 luglio 18145 accompagnato dalla propria consorte Maria Beatrice Vittoria, figlia di S. M. il re di Sardegna, e seguito dal fratello Massimiliano d’Este, arciduca d’Austria. JNon è da dire la gioia dei sudditi, che vedevano col ritorno degli amati sovrani i loro voti compiuti. Nel 1S15 tu di nuovo turbata la tranquillità che Italia cominciava a godere, e Modena inviluppata nelle comuni disgrazie; però vcnivane liberata ben tosto per l’attività del suo principe. Nel 4 aprile 1815, l’esercito di Murat pre-sentavasi sotto Modena, che non era difesa se non se da un corpo d’infanteria tedesca, e da poca cavalleria comandata dal generale austriaco Bianchi. Le forze napoletane, quantunque mal dirette, erano ben più considerabili, sicché il duca giudicò ben fatto allontanarsi per qualche tempo dalla capitale, e partì per a Mantova, ove alcuni giorni prima era stato preceduto dall’arciduca Massimiliano, che portavasi a Vienna onde accelerare i soccorsi destinati all’esercito tedesco in Italia. L’arciduchessa sposa del duca era già partita qualche tempo prima per Mantova, mentre clic tutta la famiglia trasportavasi a Venezia. Le milizie austriache, che erano già in marcia, ben presto arrivarono, e dopo alcune scaramuccie, i Napoletani, che sempre aveano avuto la peggio, nella notte dell’ 11 al 12 aprile, preceduti dal re Murat, levarono il campo. La mattina dello stesso giorno pose il colmo alla gioia dei Modenesi l’arrivo di Francesco alla testa d’un corpo di cavalleria ungherese, e questa seconda entrata del principe formò pe’suoi sudditi un epoca la più splendida e memorabile, mentre pel di lui intervento vedevansi liberati del presente pericolo di ricadere sotto la dominazione straniera; ognuno quindi affret-tavasi di testimoniare la gioia prodotta da sì pronto e desiderato ritorno. Le vittorie riportate dagli Austriaci contro i Napoletani, i quali, sempre perseguitati alle spalle da’nemici, furono costretti ad abbandonare in pochi giorni gli stati