*.66 CRONOLOGIA STORICA Nel g38 egli otteneva da Ugo re d’Italia e da Lotario di lui figliuolo un diploma col quale gli cedevano in piena proprietà per se ed eredi certa corte detta Foro, nella contea d’Acqui sul Tanaro, con tutte le sue pertinenze; al che aggiunsero inoltre il diritto di esercitare ogni giustizia sulla terra di Ronco e sopra tutti gli Arimani che dimoravano in questa terra, nonché ogni pubblico officio, col diritto di accogliere ogni lagno ed ogni appellazione, come per lo innanzi faceva la commissione, senza andar soggetto alla revision del conte palatino. Aledrano videsi con tal concessione rivestito della sovrana potenza sulle terre di Ronco, c si trovò innalzato sopra gli altri marchesi. Tutti infatto, tranne lui, erano soggètti all’ispezione dei commissari che recavansi di tempo in tempo ad amministrar la giustizia ne’loro dipartimenti, ed alla revisione del conte di palazzo, che avea il diritto di riformare i loro giudizi. Nel 961 Aledrano e Gerberga di lui sposa, figlia di Berengario re di Italia, fondarono il monastero di Granzano nella diocesi di Vercelli. Nell’atto di questa fondazjone, che fu stipulato iti agosto, Aledrano s’intitola marchese, ed il conte Guglielmo di lui padre viene ricordato siccome ancor vivo. Nel 967 l’imperatore Ottone, mercè suo diploma del X delle calende d’aprile, cioè a’23 di- marzo, confermavagli tutto ciò che 1 suoi antichi aveano possseduto nelle contee di Acqui, di Savona, di Monferrato, di Vercelli, di Parma, di Cremona 0 di Piacenza; ed a tale favore aggiunse nell’atto stesso il dono di sedici contrade, con tutto ciò che in questi deserti cantoni era stato soggetto al regno d’Italia; locchè estendevasi dal Tanaro fino all’ Orba e fino al mare. Ecco dunque, dice il signore di Saint-Marc, nel comprendervi le possessioni dei maggiori di Aledrano, ciocché mediante il dono di Ottone compose la Marca del Monferrato, che lino allora verisimilmente era stata circoscritta nella sola contea di questo nome, che tal diploma ei addita. Aledrano, giusta la comune opinione, mancò a’vivi nel gg5 e fu seppellito nel monastero di Granzano. Erangli nati da una prima moglie, di cui ignoriamo il nome, perocché Gerberga non fu che la seconda, tre figli, cioè Guglielmo, Anseimo ed Oddone, i quali premorirono al padre; ma i due ultimi molto più tardi del primo: da Gerberga lasciava poi