3;6 CRONOLOGIA STORICA quelli ili Roma; c l’ultimo dichiara nulli i decreti, le bollo ed i brevi che fossero giunti da Rouia , se non venissero muniti del regium exequatur. Uscì allyra un breve del pontefice in data del i,° febbraio successivo, il quale cassava, abrogava e dichiarava nulla quest’ordinanza, e sottometteva quelli che vi aveano concorso alle censure pronunziate dalla bolla in cocna Domini contro i violatori delle immunità ecclesiastiche. Nello stesso febbraio, la notte del 7 venendo all’8, tutti i Gesuiti che s’erano stabiliti negli stati del-l’inlantc duca ne furono espulsi alla stessa ora, e la mattina dell’8 fu pubblicata ed affissa in Parma la prammatica sanziono del sovrano colla data del giorno 3,¿die conteneva le disposizioni relative alla proscrizione di quest» religiosi. Nel 3 del marzo successivo ecco un’altra ordinanza dell’infante duca, che sopprimeva il breve del papa emanato nel gennaio precedente contro la detta prammatica sua sanzione. M. du Tillot (1), nato a Bajona o marchese di Follino, che aveva disimpegnato l’uffizio di ministro sotto don Filippo con tanto di zelo c lumi quanta avea integrità, essendo stato da questo principe pagato d’ingratitudine, prese il partito di abbandonate Parma nel 1769, e stabilirsi a Parigi, ove mancò qualche anno dopo. Nel 17 giugno dell’anno, stesso l’infante duca sposava a Colorilo l’arciduchessa Maria Amelia Giuseppina Giovanna Antonietta, morta nel itìo4, c nata dall’ imperatore Francesco nel 26 febbraio (1) M. di Tillot, fi glio di un uomo oscuro, essendosi innalzato in forza del suo grande ingegno, di un esulta probità e di un sincero attaccamento ai ■veri interessi del suo signore, di cui si rese egli slesso vittima, voleva che l’ ili-* fante don Ferdinando sposasse Maria Beatrice, figlia ed unica erede del duca «li Modena, ad oggetto di formare la riunione degli stati di Parma, Piacenza e Guastalla a quei di Modena, Reggio e Mirandola; ciò che avrebbe reso questo principe arbitro dell’Italia. Ma le mire di questo ministro oculato erano avverse a quelle della casa d’Austria, la* quale, solita ad ingrandirsi coi maritaggi, progettava ad un tempo e di dare un’ arciduchessa in.¡sposa all’ infante, e di ottenere per l’arciduca Ferdinando, Maria Beatrice ed i suoi steli. Fu questo il delitto di M. du Tillot. Le corti di Francia e dì Spagna inviarono ministri per esaminare la sua condotta, e la si trovò irreprensibile. Non si può lìmprocciargli che di avere àvule mire troppo grandi relativamente ad uno stato sì piccolo, e virtù tali eh’ eccitavano l’invidia. Gli stessi suoi sovrani gli lesero giustizia dopo la di lui morte.