DEI CONTI DI MONTECI1IARUGOLO 45j) (lavasi, presane la difesa, metteva nel i535 la città di Guastalla sotto interdetto, che non veniva poscia levato se non nel i54i. Però il pontefice non avea maggior diritta d’immischiarsi negli affari temporali di Guastali^, che il duca di Milano e Carlo Quinto avessero quello d’autorizzare, mentre gli eredi naturali esistevano, la contessa Luigia' a vendere un feudo sostituito nella linea maschile, a termini delle investiture, le quali ne chiamavano gli agnati all’infinito. Desolato Paolo Torelli di veder uscire per sempre dalla propria casa la contea di Guastalla, non volle a patto veruno vendere i diritti che tuttavia gli rimanevano, per quanto Ferrante Gonzaga lo sollecitasse a spogliarsene in di lui favore. Pochi anni dopo ebbe anco il rammarico di vedersi quasi al punto di riconoscere per feudatario Pier Luigi Farnese, suo mortale nemico, invece che il duca di Milano, od il papa, ai quali era egli devoto.* Tante opposizioni e tanti disgusti affrettarono la sua fine, e morì nel 2 gennaio i545, sei mesi prima che il duca Pier Luigi ricevesse l’investitura di Parma. Il conte Paolo Torelli prese moglie due volte. Dalla prima sua sposa, contessa Contrari, non ebbe che un figlio nominato Francesco, il quale portatosi in Francia venne eletto cappellano del re Carlo IX e abate commendatario di Lezat. La di lui seconda moglie fu Beatrice, figlia di Gian Francesco Pico conte della Mirandola, e di Giovanna Caraffa, nipote di papa Paolo IV ( Il famoso Giovanni Pico, soprannominato la Fenice del secolo, era suo zio). Ed è per parte di Beatrice che codesto principato cadde nella famiglia Torelli verso la fine del secolo XVII. Da questa unione sortiva: i.° Pomponio, che segue ; 2.0 Paolo Camillo, il qu^le, passato al servigio della Francia sotto Enrico II, molto si distinse all’assedio di Metz, avvenuto nel i552, fu fatto colonnello nelle guerre d’Italia del i55y sotto il duca di Guisa, e morì giovane; 3.° Adriano, prima cojon-ncllo d’infanteria al servigio della Spagna, poscia di cavalleria al servigio del pontefice, indi col medesimo grado al servigio della Francia, morto a Niort al ritorno dall’assedio di San-Gio»anni d’Angeli. Ebbe pure due figlie, N., religiosa nelle sorelle Bianche di Reggio; e Angela,‘mali-