DEI CONTI DI GUASTALLA 4,5 col potere di trasmetterli alla sua maschile posterità. Eu Francesco di Gonzaga signor di Mantova ch’cbbe l'incarico dal duca di Milano di metterlo in possesso di questa signoria ; ciò ch’egli esegui ai 3 ottobre dell’anno 1406. Terzi, dopo vari vantaggi riportati coll’aiuto di Torelli sotto il famoso Sforza Atteudolo di Cotignola, avendogli fatto proporre una conferenza, il cui giorno era fissato pel ‘¿rj di maggio 1409 ad oggetto di conchiuder la pace a Vaiverde presso Rubiera , Sforza partì da Modena con cento cavalieri per venire alla detta conferenza. Accompagnato da Torelli e da molti.eh’erano il fiore della nobiltà, Terzi si incamminò aneli’egli dal lato suo: ed essendosi i due ri-, vali incontrati per via, Terzi si staccò dalla sua truppa ii^-noltrandosi verso Sforza; ma mentre alzava le braccia per gettargliele al collo, l’altro, seguendo gli ordini che da Nicola marchese d’ Este aveva ricevuti, trasse un pugnale e lo piantò nel seno di lui stendendolo morto sul suolo (V. i duchi ili Panna). Sdegnato per questo così nero tradimento, Torelli, non ostante che si trovasse sorpreso e fosse inferiore nel numero degli armati, animò le sue genti alla vendetta; ma l’evento non coronava il suo coraggio, perocché i soldati dello Sforza, circondatolo, lo fecero prigioniero insieme con trcntacinque uomini del suo seguito, che furono tutti guidati a Modena per essere posti in mano del marchese d’ Este, il quale gli offerì la libertà a patto che d’ allora in poi dovesse combattere a suo favore colle forze che teneva in Guastalla e Montechiarugolo, ed aiutarlo a ricuperare i paesi che Terzi gli avea tolti. Guido, che colla morte di Terzi vedeva infranto ogni legame clic lo strigneva al suo partito, accettò la proposta, ed in pegno della sua sincerità offerì di dare in ostaggio Marsilio suo padre, la sua sposa Orsina 'e Cristoforo suo figlio ancora bambino. Essendosi tutti e tre recati nel 6 giugno a Ferrara, loro si diede stanza nel palazzo del marchese d’Este, che li trattò con tutti i riguardi dovuti alla lor condizióne (De Layto, Armai. Estens. Rerum Italie., tom. XVIII). Frattanto Jacopo di Terzi fratello di Ottone, essendosi unito a Carlo Fogliano, faceva ogni sforzo pe.r mantenersi, a Parma ed a Reggio , uia rapidamente venne dallo Sforza spogliato di tutti i suoi castelli. Il marchese Nicola d’Este lo inseguì