DEI CONTI DI GUASTALLA 433 mutezza (1), egli lasciò vari figli naturali; fra gli altri da N. sua concubina, sposa di N. Toni di Carri, Ercole Torelli, divenuto poscia arciprete di Guastalla. Egli avea fondato nel i5i8 il monastero delle religiose di Sant’-Agostino, eretto a sua Istanza da Leone X con breve del 2i agosto anno stesso, e di cui suor Diletta di Castel Goffredo fu la prima badessa. Aveva pure gettato i fondamenti del palazzo che sta sulla piazza nuova, e che veniva poi terminato dalla famiglia Gonzaga (V. Baldi Storia di Guastalla, M. S.). LODOVICA contessa di Guastalla. i522. LODOVICA o LUIGIA TORELLI, unica figlia del conte Achille e di Veronica Pallavicini, nata nel i5oo c sposata a Luigi Stanghi nel i5i6, successe al padre suo nou solamente nel possesso degli allodii ereditari, ma ancora, riguardo a Guastalla novissimo esempio, ne’feudi. Mercè i saggi consigli della madre sua, alleggeriva ella i sudditi dal peso delle imposizioni, di cui avevali il conte Achille sopraccaricati. I Torelli di Settimo, quai discendenti di Guido Galeotto, terzo conte di Guastalla, citarono Lodovica davanti la corte di Milano, pretendendo loro restituisse la contea, che a termini delle investiture era devoluta irrevocabilmente alla linea mascolina. La contessa, venuta a Milano per difendere i suoi diritti, fu obbligata ad un aggiustamento, pel quale le si concedeva la possessione della contea di Guastalla, coll’obbligo però di pagare un’annua somma ai Torelli. Tornata nel i523 a Guastalla, perdette ivi la virtuosa sua madre, che sommo desiderio di sè lasciava e (l) “ Tale fu il fine del conte Achille Torelli, uomo realmente traj-portato all’eccesso dalla libidine, perchè fu solito di tener donne pubblicamente a’suoi trastulli, stanco delle quali provvedevate poi di dote e marito* L’ultima che avea collocata in matrimonio era Elisabetta Tenchi da Luzzara, chiamata solennemente V Amasia del conte nell’ ¡strumento dotale rogato Octaviani Cignacchi die ult. julii 1H22 ( Affo, Storia di Guastalla, tom. II, lib. VI, pag. i43)- T. XVIL 28