438 CRONOLOGIA STORICA Sicilia per l’imperatore, contava trentatr« anni d’età allorché, sul finire del dicembre, portossi a Guastalla per istabilirsi ne’nuovi suoi stati. Questo principe avea militato sotto il contestabile di Borbone suo cugino germano e sotto il principe d’Orange, al quale egli succedette nel comando delle truppe che assediavan Firenze; avea pure comandato gli imperiali in Italia, nei Paesi-Bassi, in Ungheria e contro i Turchi. La propria riputazione avealo preceduto, ed i Guastallesi, stanchi d’obbedire a una donna, attendevano con impazienza un nuovo signore, da cui sperare potessero protezione e difesa. Avea per iscopo Ferrante di far dichiarare Guastalla feudo immediato dell’impero, com’ era da prima, in luogo di feudo dipendente qual era dipoi divenuto. Tale aggiustamento trovò molti ostacoli da parte del senato milanese; senonchè Carlo Quinto, il quale amava Ferrante, da Genova ove allora trovavasi, soddisfece nel 6 settembre 154* su questo punto ai di lui desiderii, separando per sempre dal Milanese la contea di Guastalla, per metterla sotto l’immediata dipendenza imperiale. Dopo la guerra d’Algeri, nella quale comandava Ferrante le milizie dell’ imperatore, ritornò egli colla sua famiglia nel i543 a Guastalla, c nello stesso anno tro-vossi al congresso che fecero a Busseto Carlo Quinto e papa Paolo III, dopo cui passò in Alemagna generai comandante dell’armata imperiale, per ivi combattere e punire i rivoltosi. Fatta nel 1544 la Pace di Crepi, e ritornato egli a Guastalla, acquistò nel seguente anno dai figli di Paolo Torelli conte di Montechiarugolo, ancora minori e sotto la tutela di Beatrice Pico della Mirandola lor genitrice, i beni e quella parte di diritti che possedevano sopra le imposizioni di Guastalla. Si studiò egli nello stesso tempo di acquistare Soragna, antico feudo della famiglia Lupi, che, per la sua situazione nel centro dello stato dei Farnesi, gli dava i mezzi di servire con vantaggio contro di loro, in caso d’ una rottura, l’imperator suo signore, al quale essi già erano caduti di grazia. Creato Ferdinando governatore di Milano da Carlo Quinto, in luogo del marchese Del Vasto, la sua potenza ed il favor che godeva determinarono gli altri Torelli a trattare con lui per la