DEI DUCHI DI CARINTIA 97 die lo rese patire di Margherita, la sposa di Federico IV, burgravio di Norimberga; 3.“ Ottone, che verrà in appresso; 4-° Enrico, che fu collega di Luigi e di Ottone; 5." Elisabetta, che sposò Alberto I duca d’Austria, poscia imperatóre; 6.° Agnese, moglie di Federico I langravio di Tu-ringia c marchese di Misuia, mancata nel I2g3. LUIGI, OTTONE ed ENRICO. 1295. LUIGI, OTTONE ed ENRICO, tutti e tre figli di Mai nardo, succedettero al padre loro nel ducato di Ca-rintia e nella contea del Tirolo. Luigi cessò di vivere ai 22 settembre i3o5 senza aver presa moglie. Ottone chiuse 1 suoi' giorni ad Inspruck. nel 25 maggio seguente, ch’era la festa di sant’Urbano, dopo che gli erano nate quattro figlie da Eufemia sua sposa, prole di Enrico duca di Bre-slavia. Quindi Enrico, l’ultimo dei tre fratelli, restava solo possessore della Carintia. Aveva questi sposata nel i3o6 Agnese, figlia di Wenceslao IV re di Boemia e di Polonia; matrimonio che dopo l’assassinio di Wenceslao V, accaduto nell’agosto dello stesso anno, diede occasione a varii signori di Boemia di chiamare alla corona Enrico di lui cognato; però Rodolfo, figliuolo dell’imperator Alberto, la vinceva su Enrico, che venne dalla Boemia stessa scacciato. Morto poi Rodolfo nel luglio i3c>7, Enrico riehiama-vasi ¡11 Boemia, ma trovava un nuovo competitore nella persona di Filippo il Bello duca d’Austria, che però nel i3o8 gli lasciò libero il campo: si dovette quindi restituire ad Enrico la Carintia, di cui lo si óra spogliato. L’anno i3og, volendo l’imperatore tnrico VII far cadere questo ducato non meno che il regno di Boemia in mano di suo figlio Giovanni, fé’ dichiarare alla dieta di Francfort Enrico figliuolo di Mainardo decaduto da questo e da quella, a motivo della sua non curanza, ed emanò per conseguente un decreto di proscrizione contro di lui. Cacciato dalla Boemia, Fumico ritirossi nella Carintia, ove si tenne fermo, e proseguì a portare.il titolo di re di Boemia. Fu egli che fondò l’ospitale d’Inspruck e la certosa di Schnals. Una rapida malattia lo toglieva a’viventi il 4 aprile 1335 nel castello di Tirolo, dopo che aveva prese tre mogli, cioè T. XVII. 7