DEI CONTI DI GUASTALLA 419 diede a fortificarla, per porla in istato di far fronte ai Veneziani, che nel 27 gennaio i4a5 sottoscrissero una lega coi Fiorentini c col marchese d’Este e di Monferrato contro i duchi di Milano. Fattasi più seria la guerra nell’anno 1426', Guido condusse le sue truppe a Filippo Maria Visconti. L’assedio di Brescia teneva occupato tutto l’esercito del duca, allorché nel 17 marzo Francesco Carmagnola si presentò alla testa de’ Veneziani, i quali traevano partito da questo momento che richiamava tutta l’attenzione per fare risalire lungo il Po alcune genti di sbarco. Ora essendosi queste divise fra Casalmaggiore e Brescello, assalirono contemporaneamente queste due fortezze, l’ultima delle qjiali non fu appena presa, che l’armata veneziana, ricongiuntasi, mosse verso Guastalla, c ne imprese l’assedio durante l’assenza di Guido. Orsina Visconti, ch’era dieci miglia di là discosta, intesa codesta nuova, raccolse al momento il fiore de’suoi vassalli, salì a cavallo alla loro testa, e li condusse a vista degli assediatiti. Allora passando tra le file, coperta da una corazza e coll’elmo in testa, lor disse : Fedeli soldati, è (¡ai che io attendo la prova del vostro valore. Sa via, marciamo, coraggio ; quanto a me, non ispoglierò le armi di cui mi vedete rivestila, prima di aver vinti i nostri nemici e liberali i miei figli ed i vostri fratelli. In pari tempo corse all’attacco con tal vigore, che i primi ranghi rimasero rotti. Il disordine si sparse nell’armata de’ Veneziani, che in un istante dispersa prese la fuga, lasciando molti feriti e più di cinquecento Schiavoni morti sul campo di battaglia. Filippo di Bergamo (de Claris Mulier., cap. ¡5j, lui. i43) riferisce che fu veduta questa donna coraggiosa durante la battaglia guidare ella medesima de’soccorsi nei luoghi più perigliosi, che molti nemici perirono per manó di lei, e c.he all’uscire dei combattimento le sue armi erano tutte lorde di sangue. Gli abitatori di Guastalla fecero dipingere a fresco questa gloricfsa azione sulle mura della chiesa fli San-Bartolameo ( Affo, Stor. di Guastalla, lib. V). A tal nuova Milano e tutte le città e castelli di questo ducato fecero apparire la loro gioia con fuochi e con altri segni di allegrezza. Intanto che Orsina si copriva di gloria, Guido conduccva da Genova all’armata ducale quattromila cavalli e tremilacinquccento fanti , cui fece entrare nella