DEI MARCHESI DI MONFERRATO 27 5 fessasse; l’altro,-mentre lo si scorticava, confessò che spedito dal Fecchio suo signore, aveva operato per comandamento del re d’Inghilterra. Tre giorni appresso, la vedova di Corrado da cui lasciava Maria, che fu moglie di Giovanni di Brienne, fu data in isposa suo malgrado ad Enrico conte di Sciampagna, dopo la cui morte sposò in quarte nozze Amauri di Lusignano (Vedi i re di Gerusalemme). BONIFACIO. III. 1192. BONIFACIO, fratello minore di Corrado, e non già primogenito, come sostiene il p. Sebastiano Pauli, succedette allo stesso nel Monferrato, di cui tenne il governo in di lui assenza, siccome pure nel^ signoria di Tiro. Egli trovavasi allora già da un anno in guerra cogli Astigiani, che aveva posti in rotta a’19 giugno 1 igj in una battaglia datasi presso Montiglio. 1 prigionieri eh’ei fece in tal congiuntura languirono, in numero di duemila, tra i ferri per ben tre anni, nè poterono uscirne che pagando un grosso riscatto. Questa guerra, già interrotta da due tregue ovvero paci mal osservate, non fu del tutto terminata che nel 1206. Bonifacio fu tra i signori d’Italia die più afì'e-zionamento mostrarono all’ imperatore Enrico VI ; nè già ebbe a.servire un ingrato, mentre codesto principe con suo diploma del 4 dicembre 1 ig3 gli fe’dono della città d’A-lessandria della Paglia, che in quest’atto viene nominata Cesarea, per cancellare, se fosse possibile, la ricordanza della rotta che l’imperator Federico suo padre aveva ricevuta innanzi a questa piazza prima ancora che fosse compiuta-mente fabbricata (Benvenuto di San-Giorgio, pag. 36o). Morto poi Tebaldo III conte di Sciampagna, essendo stato scelto nel 1201 a capo di una nuova crociata, si recò col conte di Fiandra e con quattro altri signori a Venezia per chiedere alla repubblica se volesse aiutarli colla sua marina a tradurre le armate cristiane in Siria, atteso che i movimenti che si faceano in Costantinopoli ed in Asia non lasciavano adito di prendere un’altra via diversa da quella dell’Adriatico. Il doge Enrico Dandolo, col quale trattarono, promise di somministrar loro vascelli pel trasporto di quat-