DEI CONTI DI MONTECIIIARUGOLO 465 una chiamata Caterina, un figlio naturale, appellato Pompilio, il quale, benché non legittimo, venne- ricevuto nel i582 cavaliere di giustizia a Malta, e ciò perchè discendente di casa sovrana. Pomponio ereditò i beni del ramo dei conti di Coenzo, Ramo di Francia scorrere Italia,JLamagna, Ungheria, Turchia, Paesi-Bassi, Inghilterra e Francia. Dotato di attività e di memoria incredibile, abbracciò con ardore ogni modo di studii. Conosceva la maggior parte delle lingue d’Europa, ed era di vastissima erudizione’. Ma sgraziatamente il suo genio portavaio alla satira, della qilale poiché erasi valso contro i duchi di Parma e contro Vittorio Amedeo II, che da prima era suo dichiarato protettore, videsi costretto per salvar il capo, sul quale pesava una 'taglia, a rifuggirsi in Francia, e là vivere qualche tempo ignoto ed ignorato. Car- lo IV Gonzaga, ultimo duca di Mantova, che amavalo particolarmente, gli faceva sperare mercè i suoi buoni uffici avrebbe potuto riacquistar la grazia del duca Francesco Farnese, il quale in Montechiarugolo lo avrebbe ristabilito; ma vane andarono le promesse, e Giuseppe oppresso di rammarico, assalito da febbre biliosa, vedendo prossimo il fine di sua vita, fece testamento a Mantova nel io marzo 1702, col quale ljsciò eredi per eguali porzioni i suoi figli, dichiarando non esservi luogo a una primogenitura se non se pei soli beni fide-commissi e pei feudi siti Hi in Italia; e in mancanza dei figli chiamava alla successione, come avea pure stabilito il conte I'iliberte suo padre, i rami di Polonia e di Lombardia; senonchè risanato di codesta malattia, e fuggito da nuovi pericoli, fece ritorno in Francia, ove perseguitato a morte da coloro eli’egli aveva offesi si ingiustamente, mori a Parigi avvelenato nel 7 ottobre 1707. Egli aveva sposata nel 1696 N...'Masson, di famiglia nobile delia Franca-Contea, la quale aveagli dato, oltre due figlie, morte nubili, due maschi, Giuseppe Filippo e Claudio che or seguono. T. XVII 3o