DEI SIGNORI DI FERRARA 497 Modena, l’altro quella di Reggio. Aldobrandino, coll’appoggio dei Rangoni, sorprese nel 29 marzo dello stesso anno la città di Modena, ma non si tosto impadronivase-iie, che venivano scacciato dal popolo. Gli interessi di lui erano in seguito sostenuti dai Padovani, che, armatisi, presero e ruinarono i castelli d’ Este, di Cotto e di Calaone. Nel 1294 veniva ristabilita la concordia tra i fratelli, con trattato di pace. Azzone ne’due anni seguenti ebbe guerra contro i Bolognesi e i Parmigiani, e ne sortì con vantaggio. Nel e6 gennaio i3o6 i Modenesi, eccitati dai due capitani che Azzone avea lor dati, gli si ribellarono e scacciarono i suoi partigiani per mettersi in libertà: l’indomani quei di Reggio ne imitarono l’esempio. Nel febbraio seguente queste due città si collegarono con Padova, Verona, Brescia, Mantova e Parma, per iscacciare di nuovo da Ferrara il marchese; ma inutili riuscirono gli sforzi loro. Azzone mori nel suo castello d’Este nel 3i gennaio i3o8, senza'lasciar figliolanza di due mogli, Giovanna degli Ursini, e Beatrice figlia di Carlo lì re di Napoli, che avea sposata nell’aprile i3o5. Morendo, egli nominò suo erede Folcone o Folco, figlio che ebbe dalla moglie di Fresco, in pregiudizio dei due suoi fratelli Francesco e Aldobrandino, e dei figli di quest’ultimo. sede io Polonia, ove compiva una missione difficile. Egli era amico del famoso conte Pomponio Torelli ; infine UGO, vescovo di Reggio nel 18 ottobre i5io, egualmente legato della santa sede appresso Carlo Quinto, e morto a Modena nel ‘j8 agosto i54<>- Fra le donne celebri uscite da questa casa si annoverano.: COSTANZA, maritata a Cesare Fregoso, da essa seguito nei combattimenti, ed a cui Giulio Cesare Scaligero dedicò varie poesie latine (Vedi Sansovino, Origin. delle case illus , pag. 9°7)i GENOVEFFA, sorella di Guido Rangone, celebrata anth'essa dallo Scaligero; CLODIA, sposa di Gilberto Correggio, ver- • itistima nelU filosofia, nella grammatica, in teologia, amica di Pio V, appellata da Annibai Caro la Musa del suo secolo. Papa Pio IV diceva non avervi principe cristiano che non fi sse onorato dalla parentela di questa famiglia. Ella ba oggi (1785) per capo il marchese GHERARDO RANGOLE, ciambellano di S. M. I. e R., consigliere e antico ministro di stato «lei duca di Modena, e sussiste con lustro in codesta città, ove è divisa in due rami. Il conte FRANCESCO NICOLA RANGONE , cavaliere di Malta, fratello minore del marchese Gherardo, è pel suo matrimonio con Vittoria Torelli (Vedi più sopra il ramo d* Italia sortito dai conti di Mon-techiarugolo ) stipite d’un terau rami*, stabilito a Reggio. T- XVII. 3a