DEI VESCOVI E PRINCIPI DI GINEVRA i5i mino, non ostante la sua vecchia età, per ivi ristabilire la calma. In questo viaggio ella si fermò a Ginevra, dice san-t’Odilone nella di lei vita, per ivi onorare le reliquie del martire san Vittore. CORRADO I possedeva la contea del Ginevrino sul finire del secolo X: egli.ebbe a successore ROBERTO I suo figlio, che nell’anno ioig, ovvero 1020, giusta Guichenone, donò varie decime e terre allodiali alla chiesa di Pellio-nese. A Roberto poi subentrò il «li lui figlio CORRADO lì, intorno al cui governo, siccome pure intorno all’epoca della morte, non abbiamo alcuna nozione (Bibl. Sebus, c. XL). GEROLDO pronipote, per parte di Berta sua madre, di Rodolfo d’Arles, era conte del Ginevrino nell’anno Ora essendosi in quest’anno medesimo l’imperatore Corrado il Salico recato a Ginevra, ivi ricevette, dice Ermanno il Contratto (in Chron. ad hune an.), gli omaggi del conte Geroldo dall’arcivescovo Burgardo, prelato d’alta nascita e di gran coraggio, ma in tutte cose scellerato e sacrilego, Archiepiscopuin Burghardiun, genere nobiletn et .streniuun, sed per omnia scelestnm et sacrilcgum, e quelli di molti altri principi del paese, partigiani fino allora di Eude conte di Sciampagna, che contrastava il regno di Borgogna a Corrado. Era la sola necessità che avealo guidato a’ piedi dell’imperatore, dopo che era rimasto vinto da Uperto conte di Borgogna e generai dell’armata imperiale (tVippo, vit. Chunradi Salici apud Pistor. Ili, pag. ). Del resto, il ritratto che Ermanno dà di Burgardo (che senza dubbio è lo stesso che Burcardo II arcivescovo di Lione), ben differisce da quello che dello stesso prelato ne tracciano gli altri "storici. FEDERICO, ch’era vescovo di Ginevra l’anno 1020 (Mobili. Annal., tom. IV, pag. 271) intervenne nell’anno 1049, siccome il prova Guichenoue (BUI. Sebus., pag. 3i8), e non già nel io5o, siccome altri vogliono, insieme con Alinardo arcivescovo di Lione, Ugo di Besançon ed Aimorie vescovo di Sion, alla consecrazione fatta da papa Leone IX della chiesa di Saulo-Stefano di Besançon. Fe-