DEI VESCOVI E PRINCIPI DI GINEVRA .63 BERNARDO CHABERT, cancelliere della chiesa di Parigi, giusta la necrologia di San-Vittore, fu chiamato verso il 1206 a succedere al vescovo Nantelmo. Più vigoroso del suo predecessore, questi si adoperò seriamente a far sì che si desse esecuzione ai giudizi da lui già ottenuti contro il Conte Guglielmo. Per riuscirvi, egli adunque ricorse a Tommaso conte di Savoia, principe già conosciuto per la protezione che aveva concessa ad altre chiese. Questi, come che genero di Guglielmo, corrispose ai desideri! del prelato tanto più volentieri in quanto portando la guerra al suocero, di cui era scontento, avrebbe avuta occasione di estendere in tal modo i confini delle proprie terre. Le sue speranze non riuscirono senza effetto: tale fu il progresso delle sue armi, che il yescovo si pose in allarme, mentre scorgendolo approssimarsi a Ginevra temè non risuscitasse le pretensioni di Guglielmo. Il conte di Savoja però distruggeva questa sua apprensione, dichiarando con un atto che gli rilasciò nel 14 ottobre, giorno della festa di san Callisto, del 1211 a Liegrins, presenti due abati cisterciensi, nonché altre distinte persone, come essendo divenuto vassallo del vescovo in forza delle conquiste che avea fatte nel Ginevrino, non solamente non gli contenderebbe i diritti regali sopra Ginevra, ma opporrebbesi a coloro che osassero portarvi lesione, mentre essi spettavano esclusivamente alla chieSa di Ginevra (Spon. ibid., n.° XIX). Anche il vescovo Rirnardo ebbe la sua porzione nelle spoglie del conte Guglielmo, il quale allora perdette il suo titolo di conte del Ginevrino. Il signor Levrier, fra i diritti che il prelato ricuperava da esso, conta quelli di foraggio, di vidamato e di pesca: diritti che la sua chiesa perdette nel I2i3 in forza della traslazione di lui alla sede metropolitana di Embrun. PIETRO di SESSONS, essendo succeduto a Bernardo Chabert, impiegò tutte le sue cure a migliorare if bene che il di lui predecessore avea incominciato: fu egli ch’eresse il castello dell’isola del Rodano in Ginevra: a lui devesi altresì la ricostruzione di quello di Marval. Nè a ciò solo si restrinsero, giusta hevrier, i vantaggi ch’egli recava alla sua chiesa. » Egli stabilì a Ginevra, dice lo scrittore, delle ” manifatture,' introdusse un commercio con Lione, migliorò