DEI DOGI DI VENEZIA 59f> rlono a Cesare Borgia; e con tale disegno si collegava coi Veneziani e col re di Francia, promettendo loro una parte delle piazze che mercè il loro aiuto avrebbe conquistate. Agostino Barbarico mori nel i5oi, in età di ottantadue anni. Dopo la di lui morte, il gran consiglio, radunatosi per eleggere un successore, stabiliva il tribunale degli inquisitori di stato, composto di tre magistrati, rivestiti di assoluto potere su tutti i cittadini e per vegliare alla conservazione della repubblica. LEONARDO LOREDANO. i5oi. LEONARDO LOREDANO venne eletto nel 3 ottobre. La guerra tra i Veneziani ed i Turchi continuava. Questi ultimi, dopo aver posto in fuga la (lotta comandata dal procuratore Grimani, s’erano impadroniti di Modone nella Morea, di Corfù, di Durazzo, e minacciavano i Veneziani di più grandi perdite, se Gonsalvo di Cordova, detto il Gran Capitano, inviato dal re di Spagna, non fosse venuto in loro soccorso; col di lui aiuto tolsero ai Turchi le isole di Egina e di Cefalonia. Dal canto suo Pesaro, loro generalissimo, conquistava l'isola di Santa-Maura; e codesti vantaggi compensavano le già fatte perdite, ed indueevano nel i5oi Bajazette II alla pace. I Veneziani restituivano Santa-Maura e ritenevano Cefalonia. Fu allora che si sta-biliva_ un console veneto a Costantinopoli. Nel i5o3, dopo la morte di Alessandro VI, i Veneziani tolsero a Cesare Borgia la città di Faenza, e acquistarono in seguito da Pandolfo Malatesta Vimini, della quale lo aveano già rimesso in potere. Nel i5o4 papa Giulio II, successor d’Alessandro, volendo ricuperare i dominii della chiesa alienati già da’suoi predecessori, domandò minacciando ai Veneziani la restituzione di Ravenna, Faenza e Rimini; questi rifiutavano, ed egli si collegava contro di loro con l’imperatore Massimiliano e col re di Francia , anch’ essi malcontenti dei Veneziani, i quali però, accortisi del temporale che li minacciava, stornavanlo, cedendo al papa alcune città della Romagna.