173 CRONOLOGIA STORICA al conte in proprie mani, un atto solenne, contenente varie proteste su tutto ciò ch’era avvenuto, con ammonizioni ed intimazioni di usare giustizia. » Ivi si scorge che la chiesa » di Ginevra è il solo ed unico signore, e eh’essa tiene » il principato nella città, suoi, sobborghi, castelli e perti- v nenze; che la giurisdizione di puro e misto impero vi n si esercita sotto la sua autorità per via de’suoi vidami, » giudici, ed altri uffiziali e ministri di ogni specie, e che « ella, riconosce questo diritto immediatamente dall'impero. » In esso pure ricordasi al conte di Savoja non esser lui che vassallo di questa medesima chiesa; e se al prin-» cipio avea profittato della vacanza della sede per usur-» pare il vidomato ed il castello, il suo possesso non esser » divenuto legittimo che pella concessione del vescovo fatta » sotto certe condizioni, e eli’esso cesserà di esser legitti-» mo, ove non adempia egli a queste condizioni medesi-» me . . . . Gli si fa osservare per altro che in alcun ca-» so ei non poteva supporre volesse la chiesa spogliarsi » della propria giurisdizione per attribuirne al conte una » esclusiva, nè avesse ella inteso di rinunziare alla sua su-s> peiiorità ed ai diritti della sovrana giurisdizione: fuial-» mente dopo aver riportate tutte le clausole del trattato n del 1290, ed avergli rimproverati vari atti di violenza ed » infrazioni, di cui si lagna, il vescovo termina col dichia-» rare al conte che non aveva intenzione di conlroperare » al già fatto, poiché sperava che il conte avrebbegli resa 7t giustizia, riducendo le sue genti al dovere; ma in pari n tempo awertivalo che s’egli non vi provvedeva, gli riti-n rerebbe il vidomato ed agirebbe contro di lui come risi chiede il suo ministero, pella conservazione dei diritti della » chiesa ch’eragli affidata e pel mantenimento del buon » ordine e della pace » (Sport., p. Il, pag. 68-78, et M. Levrier, tom. I, pag. 168-171). Il conte di Savoja, colpito dai motivi allegati in quest’atto e dalle minaccie che li accompagnavano, diede i suoi ordini per frenare l’impeto degli uffiziali, e contenerli entro i confini della moderazione e del rispetto verso il vescovo di Ginevra. Ai 10 dicembre dell’anno stesso, in forza della mediazione del vescovo di Losanna e di Amedeo, gran cantore di Lione e poi vescovo, egli accomodò le controversie che passavano