2$4 CRONOLOGIA STORICA Milanesi in campo, salvo eh’ essi gli concedessero il diritto di fai' la pace'c la guerra, secondo che lo giudicasse opportuno. Vinto sì fatto punto, egli si pose in cammino, e venne a praticar nuove incursioni nel Lodigiano. Cassonato e Raimondo della Torre arcivescovo d’Aquileja resero ai Milanesi la pariglia, e pigliarono contro di loro alcune piazze. Il marchese, con vecchia astuzia, dice il Muratori, non trovandosi forze bastcvoli contro questi due capi, ricorse all'inganno: si abboccò segretamente con loro, e venne a cupo di indurli ad un trattato di pace, le cui condizioni fermate nel marzo 12-jq portavano che i prigionieri fossero restituiti da entrambe le parti; che le piazze onde s’erano spogliati i Milanesi verrebbero poste in mano di persone neutrali; e che i Torriani rientrerebbero in possesso de’loro beni allodiali. Credendo pertanto che s’agisse Con loro di buona fede, questi ail’rettaronsi ad adempiere le condizioni; ma il marchese, ottenuto quanto bramava, e soprattutto la liberazione dei prigionieri milanesi, si fò giuoco dei Torriani, e non tenne in verun conto le promesse che loro avea fatte. Essi altamente si lagnarono di questa perfidia in un manifesto che inviarono a papa Nicolò 111, al re di Francia e ad altri principi. Essi indirizzarono le lor querele anche allo stesso marchese, la cui risposta fu questa, ch’egli poteva ben dare delle parole, ma toccava aWIilanesi l’eseguirle. La guerra si cominciò, c Golfredo della Torre la proseguì con buon successo. Nel 1281 essendosi il marchese colla sua sposa Beatrice posto in cammino per visitare il re di Castiglia suo cognato, fu proso e fatto prigione in Savoja dal conte Filippo 1 suo zio materno. Le condizioni clic questo principe gl’imponeva per la propria liberazione furono quelle di rinunziare alle sue pretese sopra Turino e sopra ie altre piazze del Piemonte, e di obbligarsi, consegnanti# ostaggi, ad esborsargli seimila bizanti. Riposto in libertà, proseguì il suo viaggio ; c perduta la sua sposa in Ispagna, ritornò poi in Italia ¿opra due galere genovesi, traendo seco cinquecento cavalieri spagnuoli e cento balestrieri, che aveva ottenuti dal suocero, mercè una buona somma di denaro. Fu appunto con questi aiuti, che si lusingava di assoggettare tutta l’Italia al suo potere. Nel a5 maggio dello stesso anno ebbe