DEI DOGI DI VENEZIA 559 peratore Giovanni Comneno, il quale, geloso pei successi dai Veneziani procurati ai crociati, avea dato ordine di assaltare i loro vascelli. Nel ii3o (e non già nel 1128 come segna l’abate Laugier) mori Domenico Micheli, amaramente compianto da tutti gli ordini dello stato (Muratori). PIETRO POLANO. n3o. PIETRO POLANO fu eletto a successore di Domenico Micheli, suo suocero. Nel ii43 spedi ambasciatori ai Padovani per pregarli volessero ristabilire nell’antico alveo il Brenta, di cui aveano stornato il corso per impedire ai vascelli veneziani d’entrarvi; senonchè caduti vani gli amichevoli modi, portavasi sul loro territorio, lo devastava, ed obbligavali così a chieder grazia. Nel 1148 fece il doge un considerabile armamento, cui prese egli stesso a comandare, per assistere l’imperatore Manuele al riacquisto delle piazze toltegli dà Roggero re di Sicilia; senonchè assalito in viaggio da grave malattia, fu ricondotto a Venezia, ove nello stesso anno, mentre la sua flotta unita a quella dei Greci stringeva d’assedio Corfù, egli terminava i suoi giorni. DOMENICO MOROSINI. ii48. DOMENICO MOROSINI venne eletto dopo la morte di Pietro Polano, però in età molto avanzata. Nel 1149 le flotte combinate veneziana e greca s’impadronirono •finalmente di Corfù. Nel seguente anno il doge, fatte armare cinquanta galere per riprendere alcune città dell’ I-stria, delle quali eransi i corsari resi signori, ne dava il comando a Domenico suo figlio e ad un Marino Grade-nigo. I corsari furono scacciati da Pola e dalle altre città ove eransi stabiliti, e Parenzo, Rovigno, Umago ed Emonia (oggi Città-Nuova), già ribellatesi alla signoria, vennero sottomesse. Nel ii52 il doge concluse una alleanza difensiva con Guglielmo re di Sicilia, ed ottenne con questo trattato condizioni assai favorevoli pel commercio dei Veneziani ne’porti del regno. Mori poscia nef 1156.