4i6 CRONOLOGIA STORICA fino nella cittadella di Parma, donde pure giunse a snidarlo coll’aiuto dei San-Vitali. I Terzi, a’ quali non rimanea più se non Castelnuovo, Guardasone, Borgo-San-Donnino e Fio-renzuola, che pure correvano pericolo di perdere, ricorsero alla mediazione de’Veneziani per ottenere la pace. Il marchese d’Este però non die’favorevole risposta agli ambasciatori della repubblica; per la qual cosa essa fe’partire all’istante una flotta diretta a Guastalla, allora quasi interamente spoglia d’uomini e di munizioni: le milizie dei Veneziani senza ostacolo s’impadronirono della piazza, e successivamente di Brcscello, Colorno e. Casalmaggiore. In .quest’ intervallo il marchese d’Este trionfava da un altro l^to nel Parmigiano, ove il suo esercito , fatto forte dalle truppe degli Scotti, dei Pallavicini e di altri signori, costringeva i Terzi a chieder la pace sotto condizioni meno vantaggiose che quelle proposte la prima volta. I Veneziani essendosi ritirati da Guastalla, Guido Torelli, dopo il ritorno de’suoi ostaggi, vi rientrò in mezzo ai segni d’allegrezza dei propri sudditi. Ora il marchese Nicola d’Este inviava ben tosto Guido, suo nuovo alleato, ad impadronirsi di Forli; ciò ch’egli eseguiva tanto più agevolmente quanto che i Torelli, stabiliti in questa città (i), a lui ne appianavano i modi, disponendo gli spiriti in suo favore. Ma avendo il pontefice domandato che questa città fosse consegnata a Giorgio ed Antonio d’Ordelaffi, il marchese d’Este intimò a Guido di farne la restituzione; Io che infatti eseguì nel 1411 (Rubeus, Hist. Ravenn., lib. VII). Intanto il duca Giovanni Maria Visconti, stancata avendo la pazienza dei suoi sudditi, era perito in Milano nel 16 maggio i4iaper (1) Questo ramo, che discendeva da Jacopo li Torelli, secondo figlio di Salinguerra III e di Giovanna Piillavicini, rimase costantemente dall’anno circa i3oo ih Forlì, e sussiste ancora a’nostri giorni (1787} nella persona del marchese Silvio, che n’è l’ultimo rampollo. Questo ramo diede varii uomini illustri, quali sono Tito I, che servì con distinzione sotto Francesco Sforza^ Cristoforo di lui figlio, che ruppe a Colle-Fiorito ÌNicola Furte-hraccio, nemico sì formidabile della chiesa; Cosimo, che fu vescovo di Camerino fin dall’anno 1719 ì e Tommaso Luigi Silvio Torelli dei conti «li Castrofalcino, vescovo «li Forlì, autore dell’ Armamentarium% historico-lc-gale ordinum equestr. et militar., volumi 5 in foglio, stampati a Forli nel 17DI.