ilio CRONOLOGIA STÒRICA ia53 nel castello ili Montmelian in età di cinquanta«! anni, aveva sposata, vivente ancora suo padre, in prime nozze Margherita, e non Anna, figlia di Beatrice delfina del Viennese e di Ugo di Coligni, dalla quale gli nacquero due figlie, cioè Beatrice, che sposò, i.° Manfredi III marchese di Saiuzzo, a.° Manfredi re di Napoli e di Sicilia^ e Margherita, sposa di Bonifacio III marchese di Monferrato. Amedeo sposava in seconde nozze nel 1244 Cecilia di Baux, che Io rese padre di Bonifacio, che or seguita} di Beatrice, appellata Comtesson nella sua infanzia, che sposava Pietro di Chalons; di Agnese, sposa di Umberto conte del Ginevrino, prole di Guglielmo 1} nonché di un’altra figlia. BONIFACIO, appellato ROLANDO. 1253. BONIFACIO, nato nel i.° dicembre 1244, succedette ad Amedeo suo genitore, sotto la tutela della madre, nonché sotto la reggenza di Tommaso conte di Morienna suo zio, il quale poco tempo dopo lo condusse in F’iandra per soccorrere la contessa Margherita li, sua cognata. Bonifacio essendosi poi dichiarato per Manfredi suo cognato contro Carlo d’Atijou, il quale gli contendeva il regno di Sicilia, trasse con ciò le armi di quest’ultimo ne’suoi domimi. Carlo, coll’aiuto di Guglielmo V marchese di Monferrato, s’impadronì nel 1262 di Turino e di varie altre piazze: ma essendosi Bonifacio recato ad incontrarlo, lo ruppe presso Rivoli neH’anno medesimo, ed in seguito strinse d’assedio la stessa Turino. Quest’impresa per altro gli riusciva assai male; perocché gli abitatori d’ Asti vennero in soccorso degli assediati, e, sbaragliato il conte di Savoja, lo fecero prigioniero", e fu appunto in Turino presso i propri sudditi, a’quali avea diritto di comandare, che venne 3uest7infelice principe rinchiuso, senza ricevere verun segno i commiserazione. Certamente non sarebbe stato che in essi il potergli restituire la libertà-, ma il desiderio di riprendere l’indipendenza e di erigersi in repubblicali rese sordi a tutti gli eccitamenti che loro furono dati, e non fu possibile ispirare ad essi sentimenti più equi. Il rammarico che cagionò al conte Bonifacio la deplorabile sua