3i4 CRONOLOGIA STORICA brogio fuori delle mura; e come l’arcivescovo Riccardo si trovava anch’egli nel numero de’banditi, tre vescovi scomunicati dal papa, cioè Federico di Brescia, Guido d’A-rezzo ed Enrico di Trento, tennero le di lui veci in co-desta cerimonia. Se non che tostamente per la gelosia di Marco suo fratello, Galeazzo cadeva in disgrazia dell’imperatore, il quale lo fece arrestare nel 20 luglio con due altri‘suoi fratelli, buchino e Giovanni, eh’erano chierici, e gli spedi prigionieri a Monza. Nel giorno stesso Stefano loro fratello ed Azzone suo figlio morirono tutto a un tratto avvelenati, giusta la pubblica voce. Luigi fece in seguito sottoscrivere a Galeazzo che se in tre giorni non rimetteva il castello ch’avea fatto erigere sulle terre di Monza, ne avrebbe risposto il suo capo. Galeazzo spedi l’ordine che gli si domandava, ma non venne punto obbedito, perchè il castellano precedentemente aveva ricevuto il divieto di consegnare a chi che sia la piazza senza un personale comando di Galeazzo medesimo. La sposa di questo signore, Beatrice d’Este, e Riccarda sua figlia, vennero a supplicare a mani" giunte il castellano di cedere alla volontà dell’imperatore: nulla avendo potuto ottenere, se ne tornarono piene d’afflizione a Milano. Ma finalmente fattosi ben sicuro il castellano clic la vita del suo signore era in pericolo, ripose in potere del vescovo d’Arezzo la piazza, dove Galeazzo fu rinchiuso coi suoi due fratelli e col figlio. I nobili di Milano e le città del partito guelfo manifestarono una grande gioia per questo avvenimento, che coperse di infamia l’imperatore coll’aver mostrata tanta ingratitudine verso i Visconti. Dopo ciò si provvide al governo di Milano, c vennero stabiliti quattro nobili che lo reggessero in comune, alla cui testa I imperatore nominò un vicario, che fu Guglielmo di Monteforte. Partito poi questo principe da Milano nel 12 agosto, di soppiatto, dice il Muratori, s’incamminò verso Roma, ov’egli tuttavia non giunse prima del 7 gennaio i328. 11 famoso Castruccio Castracani, che lo accompagnava dopo la sua entrata in Toscana fino in questa città, non cessava di chiedergli la liberazione di Galeazzo, de’suoi due fratelli e del figlio. Marco, fratello di Galeazzo e principale autore della loro ruina, si congiunse a Castruccio per sollecitare la stessa grazia. Egualmente fecero