DEI DOGI DI VENEZIA 57i mercatanzie chc entrerebbero nel mare Adriatico. Bologna, dominante allora gran parte della Romagna, lamcntavasi colla signoria di cosiffatta legge, ma non ascoltata, veniva all’armi. Nel i.° settembre 1271 succedeva una battaglia sulle rive del Po fra i Veneziani e i Bolognesi; questi vincitori, quei per consiglio di Andrea Dandolo abbandonano loro tende e bagagli; senonchò sopravvenuti ai Veneziani dei rinforzi, sconfissero alla lor volta i Bolognesi, e moltissimi ne uccisero. Nel 1272 il celebre generale veneziano Marco Gradenigo forzava i Bolognesi a chieder pace: ot-tenevanla; ed il diritto di pedaggio, in qualche parte modificato, venne finalmente riconosciuto. Lorenzo Tiepolo mori nel 16 agosto del 1275 (e non nel 1274 come segna un moderno). Aveva egli sposata la figlia del ban di Servia, ed aveva data in moglie a suo figlio Jacopo una principessa schiavona. Dopo la di lui morte, il senato fece una legge con cui proibi al doge ed a’suoi figli di sposare donne straniere. JACOPO CONTARINI. 1275. JACOPO CONTARINI, discendente in linea diretta del doge Domenico Contarini, succedette a Lorenzo Tiepolo nell’età sua di ottantadue anni. Ora la città di Capo d’Istria ribellavasi: e la signoria inviavale contro Andrea Bascio. Il patriarca di Aquileja incoraggiva gli abitanti a difendersi, promettendo loro soccorsi: essi un assedio sostenevano, ma finalmente arrendevansi, e venivano perdonati. Jacopo Contarini abdicò nel 1279 in vista di sua debole salute, e morì poco tempo dopo. GIOVANNI DANDOLO. 1279. GIOVANNI DANDOLO, governatore dell'isola di Cherso in Dalmazia, venne eletto doge, correndo il mese di marzo. Nel 1283 (Muratori) il patriarca di Aquilcia lìai-mondo Torriani, per sottomettere l’Istria alla propria giurisdizione, intimava alla signoria una guerra, che durò pò-